Dopo una chiusura di tre giorni, i legislatori statunitensi hanno approvato una misura che fornirà finanziamenti per il governo degli Stati Uniti fino all'8 febbraio. Il presidente Trump ha confermato la misura a breve termine che offre ai legislatori 17 giorni per giungere a un accordo sulla riforma dell'immigrazione, la chiave del problema che ha portato alla chiusura. Tutti e tre gli indici di Wall Street hanno chiuso in rialzo lunedì, e martedì gli indici asiatici hanno seguito il rialzo con rinnovato ottimismo.
Il Nikkei 225 giapponese è salito dell'1,19% alle 13:45 HK/SIN, e l'indice Hang Seng di Hong Kong è salito dell'1,34%. L'ASX australiano è cresciuto dello 0,75% e lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,76% a metà pomeriggio.
Movimenti valutari
Nonostante i segnali positivi nel mercato azionario, il dollaro americano è rimasto vicino ai minimi di tre anni, lottando contro i suoi principali partner commerciali per andare più in alto. Il dollaro americano è rimasto invariato nei confronti dell'euro, con un valore di 1,2258$, ed è diminuito dello 0,10% rispetto allo yen, a 110,80. L'indice del dollaro era stabile a 90,39 .DXY, vicino al minimo triennale di 90,104 colpito la scorsa settimana.
Martedì la Bank of Japan ha mantenuto i tassi di interesse stabili come previsto, anche se ha annunciato alcuni ritocchi alla politica che hanno suggerito una visione più ottimistica da parte della banca centrale. La BOJ ha cambiato la sua stima sui prezzi da "debole" a "stabile", una mossa provocata dal recente aumento dei prezzi del petrolio.
Martedì i prezzi del petrolio sono saliti, sostenuti dai continui tagli della Russia e dell'OPEC, abbinati al freddo che ha fatto aumentare la domanda globale di greggio. I future del WTI statunitense sono aumentati dello 0,61% a 63,96$ al barile, mentre i future sul greggio Brent hanno guadagnato lo 0,52% per scambiare a 69,39$ al barile.