Martedì i prezzi del petrolio hanno esteso i loro guadagni, sostenuti dalle continue tensioni in Venezuela e dalle rinnovate tensioni tra Iran e Arabia Saudita. Nonostante gli aumenti dei prezzi derivanti dalle preoccupazioni globali, l'aumento è stato limitato da una produzione in continua crescita negli Stati Uniti, in Brasile e in Canada, che però sta vanificando gli sforzi compiuti dall'OPEC per limitare la produzione al fine di mantenere alti i prezzi.
I future sul greggio Brent hanno guadagnato lo 0,80% alle 14:29 (HK/SIN), scambiati a 66,58$ al barile. I future del petrolio greggio statunitense WTI sono saliti dello 0,82% a 62,57$ al barile.
Nei mercati azionari, gli investitori hanno preso spunto dal calo di lunedì su Wall Street, che è stato guidato da un calo del 6,8% del prezzo delle azioni di Facebook. La sessione asiatica di martedì è stata mista, con l'australiano ASX in calo dello 0,39% e il giapponese Nikkei 225 in calo dello 0,47%, mentre lo Shanghai Composite e il sudcoreano Kopsi hanno entrambi guadagnato poco più dello 0,30%. Gli investitori stanno osservando da vicino la riunione politica di due giorni della Federal Reserve che dovrebbe iniziare oggi e determinerà quando e se ci sarà un rialzo dei tassi d'interesse. Secondo lo strumento FedWatch del CME Group, la probabilità di un rialzo dei tassi mercoledì si è attestata al 94,4% martedì mattina in Asia.
Il dollaro è rimasto per lo più costante durante il martedì pomeriggio in Asia, invertendo le recenti perdite contro lo yen per scambiare a 106,25. Il dollaro ha continuato a lottare contro l'euro, scambiato a 1,2343$ dopo che l'euro è stato rafforzato da un accordo sul periodo di transizione per la Brexit negoziato tra l'Unione Europea e il Regno Unito. L'indice del dollaro era in calo dello 0,03% a 89,90 .DXY.