Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta rimuginando la possibilità di dazi doganali fino a 60 miliardi di dollari su 100 prodotti delle importazioni cinesi nei settori delle telecomunicazioni e della tecnologia. Le tariffe proposte si basano sui risultati di un'indagine del rappresentante del commercio degli Stati Uniti Robert Lighthizer, che è stata costituita per determinare se le pratiche cinesi siano discriminatorie o restrittive per il commercio degli Stati Uniti. L'amministrazione Trump non ha ancora diffuso le dimensioni o le tempistiche della tariffa. Come riportato dalla CNBC, Trump ha posto il veto alle proposte di tariffe su 30$ miliardi di importazioni cinesi, sostenendo che sono necessarie tariffe più aggressive.
Gli indici asiatici hanno reagito alle speculazioni dirigendosi più in basso con l'indice Hang Seng di Hong Kong che trascina il calo con una perdita dell'1,30% alle 22:22 (HK/SIN). Il Nikkei ha perso lo 0,87%, l'ASX 200 ha perso lo 0,66% e lo Shanghai Composite ha perso lo 0,39%. A mettere ulteriore pressione sui mercati globali è stata l'eliminazione di Rex Tillerson da Segretario di Stato degli Stati Uniti avvenuta martedì. Tillerson è stato sostituito dall'ex direttore della CIA, Mike Pompeo.
L'accresciuta possibilità di una guerra commerciale e la partenza di Tillerson hanno ridotto la propensione al rischio degli investitori, anche se i dati sull'inflazione degli Stati Uniti pubblicati martedì hanno mostrato un'inflazione core annuale dell'1,8%, che ha soddisfatto le aspettative e avrebbe probabilmente aumentato la propensione al rischio in un clima politico diverso.
Il dollaro è stato modestamente più basso rispetto ai suoi principali partner commerciali, scendendo dello 0,03% rispetto allo yen a 106,53 e scambiando a 1,2396$ rispetto all'euro. L'euro ha toccato un picco di un mese durante la notte a 1,2446$, prima di allentarsi leggermente.