I prezzi del petrolio hanno continuato a salire giovedì dopo che l'Arabia Saudita ha annunciato mercoledì che si rallegrerà nel vedere i prezzi colpire tra gli 80 e i 100 dollari al barile. Questo suggerisce che il gigante del petrolio cercherà di estendere i tagli alla produzione una volta raggiunta la scadenza del 2018. Il petrolio è aumentato del 7% quest'anno e attualmente è uno dei prodotti più performanti. Gli analisti interpellati dalla Reuters hanno aumentato le loro previsioni per il petrolio da agosto, confermando l'ottimismo dei trader per un continuo aumento dei prezzi.
I rapporti della U.S. Energy Information Administration di mercoledì hanno confermato che le scorte del paese sono diminuite di 1,1 milioni di barili la settimana scorsa a 427,57 milioni, proprio al di sotto della quantità prevista martedì dall'American Petroleum Institute.
Alle 14:08 (HK/SIN), i future del WTI statunitense erano scambiati a 68,78$ al barile, in aumento dello 0,45%. I future sul petrolio Brent sono aumentati dello 0,54% a 73,88$ al barile.
Il rally del petrolio ha spinto più in alto gli indici azionari globali, con il settore energetico che sostiene i guadagni. L'indice Hang Seng ha guadagnato l'1,30% nel primo pomeriggio in Asia e il Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,13%. Anche lo Shanghai Composite, il Kospi della Corea del Sud e l'australiano ASX 200 erano nel verde.
Movimenti valutari
Sui mercati valutari, il biglietto verde è rimasto in un intervallo ristretto, con un leggero rafforzamento del dollaro. L'indice del dollaro scambia a 89,67 .DXY, in rialzo dello 0,06%. Il dollaro era scambiato a 107,45 yen, con un guadagno dello 0,19%. Il dollaro era relativamente piatto nei confronti dell'euro, scambiato a 1,2373$.