La lira turca ha raggiunto i minimi storici martedì, dopo che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha svelato la sua intenzione di assumere un maggiore controllo sulla politica monetaria del paese nel caso in cui vincesse le elezioni il mese prossimo. Gli analisti sono preoccupati che se Erdogan fletterà i suoi muscoli monetari, non si realizzeranno gli aumenti dei tassi di interesse che sono necessari al paese. Secondo alcuni analisti, questi aumenti dei tassi sono fondamentali per sorreggere gli asset della nazione. Ergodan ha definito i tassi di interesse “la madre di tutti i mali” e si è soprannominato “il nemico dei tassi di interesse”. È stato esplicito sul suo piano di abbassare i tassi di interesse, in un momento in cui i responsabili delle politiche economiche chiedono un aumento.
La lira ha toccato il minimo storico di 4,4752 per dollaro martedì. Allo stesso tempo, i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni sono saliti di 91 punti base a un record del 14,81%. La lira è diminuita del 15,3% da inizio anno, e gli analisti temono che nelle prossime settimane possa colpire ulteriori minimi, a meno che non ci siano alcuni cambiamenti politici inaspettati.
I tassi di inflazione turchi hanno colpito circa l'11% in aprile, sotto pressione per il calo della lira rispetto al dollaro. L’agenzia di rating Standard&Poor's ha ridotto il rating del debito sovrano della Turchia a titolo spazzatura all'inizio di maggio, una mossa che è servita solo a causare un ulteriore declino della lira. La banca centrale turca non si riunirà di nuovo fino al 7 giugno, un momento in cui gli analisti temono sarà troppo tardi per prendere le misure necessarie a combattere l'inflazione e sostenere la lira in fallimento.