Giovedì, le preoccupazioni per le nuove sanzioni statunitensi contro l'Iran hanno spinto i prezzi del petrolio al rialzo per il secondo giorno di seguito, spingendoli verso nuovi massimi pluriennali dopo i guadagni superiori al 3% visti durante la sessione di negoziazione di mercoledì degli Stati Uniti. Giovedì, alle 13:05 (HK/SIN), i future del WTI statunitense sono aumentati dello 0,77%, per scambiare a 71,69$ al barile. I future sul greggio Brent hanno toccato un massimo di 77,80$ al barile, un prezzo non raggiunto da novembre 2014, prima di calare leggermente a 77,76$ al barile nel primo pomeriggio.
Nonostante la forte opposizione al ritiro del presidente americano Donald Trump dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) da parte dei leader di Regno Unito, Germania e Francia, gli analisti temono che nessun paese sarà realmente in grado di fare nulla per fermare le sanzioni. In altre parole, in uno scontro intensificato tra Iran e Stati Uniti, gli Stati Uniti continuano ad avere il sopravvento su entrambi i fronti diplomatici e militari.
Le precedenti sanzioni statunitensi contro l'Iran richiedevano una restrizione di 1 milione di barili al giorno di esportazioni di petrolio dall'Iran. Alcuni analisti ritengono che questo sarà il punto di partenza per le nuove sanzioni che il presidente Trump sta progettando di implementare, anche se finora non ha ancora delineato il suo piano attuale. Se ciò accadesse, il petrolio potrebbe superare i 90$ al barile.
A mettere pressione sui prezzi del petrolio è anche il calo della produzione dei paesi dell’OPEC e l'aumento della domanda globale. Inoltre, se le sanzioni statunitensi contro l'Iran intensificheranno le tensioni in Medio Oriente, ulteriori fattori potrebbero limitare ulteriormente la produzione. Un fattore che potrebbe spingere al ribasso i prezzi è il rialzo della produzione americana che finora ha minato gli sforzi dell'OPEC per un aumento dei prezzi. La produzione di greggio negli Stati Uniti ha raggiunto il record di 10,7 milioni di barili al giorno la scorsa settimana, con un aumento della produzione del 27% da metà 2016.