Questa settimana sarà una grande settimana per i negoziatori politici, e gli operatori stanno prendendo nota. Di specifico interesse è l'accordo nucleare iraniano che è destinato a crollare se non è possibile raggiungere un nuovo accordo nucleare. Trump ha fissato il 12 maggio come scadenza entro la quale devono essere raggiunte nuove offerte. Trump ha definito il precedente accordo nucleare iraniano il "peggiore affare di sempre" e il prezzo del petrolio è salito ai massimi da quattro anni, mentre i trader si chiedono se un accordo verrà raggiunto entro sabato.
Da notare anche il negoziato relativo all'Accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA). Più tardi oggi i delegati provenienti da Messico, Canada e Stati Uniti si incontreranno a Washington nel tentativo di risolvere gli elementi critici dell'accordo. La risoluzione di questi problemi è tempestiva in quanto il Messico e gli Stati Uniti si dirigono verso elezioni che potrebbero far deragliare qualsiasi potenziale progresso. Le elezioni in Messico si terranno il 1 luglio e le elezioni del Congresso negli Stati Uniti si terranno a novembre.
I colloqui si concentreranno su quale percentuale di un'automobile deve essere prodotta nella regione NAFTA per poter essere esentata dalle tariffe USA. Come parte della sua piattaforma protezionistica, il presidente Trump ha esercitato pressioni incessanti per riportare la produzione negli Stati Uniti anziché in Messico, dove la manodopera è più economica, ma riduce le opportunità di lavoro negli Stati Uniti. I negoziati dovevano iniziare la settimana scorsa, ma sono stati improvvisamente cancellati quando la squadra americana è finita in Cina per negoziati diversi che non hanno ancora avuto successo nel fermare la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
I termini della proposta di Washington richiedono che il 40-45 per cento dei veicoli venga prodotto in aree in cui il salario orario è di 16 $ all'ora o più. Il lavoro in Messico è compreso tra 3-6 $ all'ora. Trump richiede anche una "clausola del tramonto" che potrebbe automaticamente sopprimere l'accordo dopo cinque anni, cosa a cui i co-negoziatori si oppongono con forza