Lo Yen giapponese è caduto in disgrazia rispetto al dollaro USA, poiché la propensione al rischio è migliorata durante la sessione di negoziazione asiatica. Gli analisti dicono che, poiché non c'era un nuovo slancio per intensificare la già tesa relazione commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali, c’è stata poca richiesta per la valuta di rifugio sicuro. Durante periodi di stress finanziario o geopolitico, in genere lo Yen giapponese beneficia del disagio degli investitori nell'ipotesi in cui i fondi vengano rimpatriati in Giappone, visto che è la più grande nazione creditrice al mondo.
Come riportato alle 10:33 (JST) a Tokyo, la coppia USD/JPY è stata scambiata più alta a 110,583 Yen, con un guadagno dello 0,13%; la coppia ha spaziato da un minimo di 110,375 Yen ad un picco di 110,601. Anche il franco svizzero si è leggermente ammorbidito rispetto al biglietto verde, con il cambio USD/CHF a 0,99738 franchi svizzeri, allontanandosi dal picco della sessione di 0,99806 franchi svizzeri mentre il minimo è stato registrato a 0,99691 franchi svizzeri.
Si ammorbidisce la minaccia commerciale di Trump
Il dollaro USA è andato ampiamente al rialzo grazie a un “tono” più morbido del presidente degli Stati Uniti, il quale ha detto che sarebbe stata utilizzata una nuova e migliorata valutazione della sicurezza rispetto alle acquisizioni cinesi delle tecnologie americane, piuttosto che l'imposizione di specifiche restrizioni sugli investimenti. Giovedì, il dollaro ha subito alcune brevi pressioni dopo il rilascio dei numeri del PIL del primo trimestre, che sono arrivati al 2% su base annua, al di sotto del 2,2% previsto dagli economisti interpellati.