L’MSCI, il più ampio indice dei titoli Asia/Pacifico al di fuori del Giappone, giovedì è sceso ai minimi di nove mesi mentre i commercianti hanno continuato a preoccuparsi delle politiche protezioniste del presidente americano Donald Trump e di come le sue imminenti tariffe ostacolerebbero la crescita economica globale. Anche il Nikkei 225 è stato scambiato in territorio negativo, in calo dello 0,03% alle 13:17 (HK/SIN). Il Kospi della Corea del Sud è stato il grande perdente della giornata, scambiato in calo dello 0,90%. Alcuni indici sono riusciti a spremere alcuni guadagni, con lo Shanghai Composite in rialzo dello 0,19% e l'australiano ASX 200 in rialzo dello 0,25%. Anche l'indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,51%.
Le azioni asiatiche hanno faticato a invertire la tendenza al ribasso, diffusa in tutto il mese di giugno, e alcuni sono riusciti a contraccambiare la tendenza di Wall Street ieri, quando tutti e tre gli indici hanno chiuso in ribasso. L'indice S&P 500 ha chiuso mercoledì a un minimo di un mese dopo essersi allentato dello 0,60%.
Il presidente Trump ha annunciato mercoledì che bloccherà gli investimenti stranieri nelle società tecnologiche statunitensi per motivi di sicurezza nazionale. Questo cambio di posizione segna un ammorbidimento nel suo tono, dopo che inizialmente aveva cercato di prendere di mira solo gli investimenti cinesi. “Tratteremo la Cina come tratteremo gli altri”, ha detto il segretario del Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin in una dichiarazione mercoledì. “E nella misura in cui ci preoccuperemo per le transazioni, li bloccheremo. Ma non stiamo andando all'ingrosso per discriminare la Cina come parte di un negoziato“.
Gli analisti si stanno chiedendo se le politiche “protezioniste” di Trump potrebbero avere un effetto contrario sull'economia degli Stati Uniti. Le case automobilistiche hanno iniziato a temere che i dazi possano costare centinaia di migliaia di posti di lavoro e andranno ad aumentare il prezzo delle nuove auto. Anche altre industrie potrebbero essere colpite dalle tariffe. Gli analisti si stanno preparando per una seconda metà dell'anno piuttosto agitata mentre si siedono e aspettano che gli sviluppi normativi e politici abbiano un impatto sui mercati.