La scorsa settimana il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è impegnato a imporre nuovi dazi su 50 miliardi di dollari di merci cinesi. Come rappresaglia, Pechino ha annunciato dazi su 50$ miliardi di importazioni americane. Sembra che il tempo non guarisca proprio tutte le ferite; lunedì il presidente Trump ha minacciato di imporre ulteriori dazi del 10% su 200 miliardi di dollari di merci cinesi. La Cina, a sua volta, ha avvertito che risponderà con misure “qualitative” e “quantitative”. “Gli Stati Uniti hanno avviato una guerra commerciale e violato le regole del mercato, e stanno danneggiando gli interessi non solo della popolazione cinese e statunitense, ma mondiale”, ha detto oggi il ministro del Commercio cinese in una dichiarazione. Secondo Reuters, nel 2017 gli Stati Uniti hanno importato 505,47$ miliardi di prodotti cinesi, mentre la Cina ha acquistato 129,89$ di merci americane.
L'approccio in controffensiva di Trump ha preoccupato gli operatori economici e ha avuto un impatto diretto sui mercati globali. Martedì, i mercati asiatici erano ampiamente inferiori, dopo aver subito perdite moderate lunedì. Lo Shanghai Composite era in calo del 3,05% alle 13:47 (HK/SIN), e il Composite di Shenzhen è affondato di oltre il 4%. L'indice Hang Seng di Hong Kong ha perso il 2,44% e il Nikkei 225 ha subito una perdita dell'1,45% nel primo pomeriggio. L'ASX 200 australiano è riuscito a spremere uno guadagno dello 0,21%. Si prevede che gli indici statunitensi aprano più in basso.
Anche se gli analisti si chiedono quanto possa influire il battibecco sul mercato globale nel lungo periodo, gli investitori sembrano reagire con cautela alle minacce di Trump. L'economia cinese era già stata alle prese con vari problemi economici, tra cui l'aumento delle insolvenze del credito, l'aumento del debito e un rallentamento degli investimenti fissi, derivanti dagli obiettivi di riduzione della leva finanziaria del governo.
Sui mercati valutari, il dollaro si è notevolmente allentato rispetto allo yen, scambiato a 109,61 dopo aver toccato il livello di 110,5 durante la sessione di negoziazione di lunedì a New York. Il biglietto verde è sceso anche contro l'euro, scambiato a 1,162$. Il dollaro australiano ha sfiorato i minimi di un anno, scambiando a 0,738$, giù dello 0,54%. Lo yuan cinese è stato scambiato a un minimo di cinque mesi.