Mercoledì gli indici azionari globali hanno toccato i massimi di un mese dopo una nota rialzista di Jerome Powell che ha testimoniato davanti al Congresso martedì. Anche una buona serie di rapporti sugli utili ha aumentato l'ottimismo degli investitori, incrementando il dollaro e inviando i prezzi dell'oro ai minimi di un anno.
Gli indici di Wall Street hanno chiuso in rialzo martedì, inviando vibrazioni positive che si sono propagate in Asia e in Europa. Il Dow Jones Industrial Average è ora in testa per quattro sessioni consecutive e 11 sugli ultimi 13 giorni. Mercoledì il Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dello 0,43% e l'ASX 200 ha guadagnato lo 0,67% in più. Lo Shanghai Composite e l'indice Hang Seng di Hong Kong hanno entrambi chiuso in ribasso, ma ciò non ha impedito all'indice europeo di aderire al partito. Il CAC della Francia è salito dello 0,54% a 1:06 pm GMT. Il FTSE è aumentato dello 0,62% e il DAX è aumentato dello 0,72%.
C'è un motivo per preoccuparsi?
Nonostante i recenti rapporti positivi e i movimenti di mercato, alcuni politici statunitensi temono che gli Stati Uniti non siano adeguatamente preparati a gestire un'altra crisi economica. Parlando martedì a una tavola rotonda, l'ex presidente della Federal Reserve Ben Bernanke e gli ex segretari al Tesoro Timothy Geithner e Henry Paulson hanno condiviso che temono che gli americani abbiano dimenticato le lezioni apprese dopo la crisi finanziaria del 2008.
Di particolare interesse per questi politici sono gli attuali sforzi di abrogare alcune parti del Dodd-Frank Act che è stato approvato per aumentare la regolamentazione governativa del settore finanziario e impedire alle banche di agire in modo rischioso. I responsabili delle politiche hanno avvertito che, mentre gli sforzi attuali sembrano abbastanza ragionevoli al momento, c'è il rischio di consentire un ampio margine di manovra alle istituzioni finanziarie che potrebbero diventare rischiose in futuro.
Bernanke ha anche espresso preoccupazione per il crescente deficit del paese, osservando che tagli fiscali e stimoli fiscali potrebbero essere stati inopportuni durante un periodo economico così forte. Allo stesso modo, livelli più elevati di debito e disavanzo potrebbero fornire meno riserve se in futuro sarà necessario un programma di stimolo.
La più grande preoccupazione dei responsabili delle politiche è stata l'attuale debito degli Stati Uniti, che ora è il 77% del prodotto interno lordo del paese, il doppio di quello del 2007. Hanno avvertito che questo debito deve essere affrontato rapidamente, o farà deragliare lentamente l'economia statunitense .