L'euro è rimasto sotto pressione dopo che la Banca centrale europea non ha offerto sorprese al termine della sua riunione politica di due giorni. La BCE ha dichiarato che intende mantenere il suo calendario e porre fine al massiccio programma di allentamento quantitativo che ha iniettato circa 2,600 miliardi di euro nelle economie dell'eurozona. I tassi di interesse saranno inoltre mantenuti agli attuali livelli minimi record almeno fino alla metà del 2019. Mario Draghi, il capo della BCE, ha espresso fiducia che l'inflazione potrebbe colpire l'obiettivo del 2%, sebbene rimanga preoccupato per l'impatto dei dazi.
Come riportato alle 10:13 (JST) a Tokyo, la coppia EUR/USD è stata scambiata a 1,1642$, con un guadagno dello 0,02% e si è allontanata dal precedente minimo di 1,16378$. La coppia EUR/GBP è scambiata a 0,8884 Pence, con un guadagno dello 0,03%; la coppia aveva raggiunto un massimo di 0,88859 Pence nella sessione mentre il minimo era a 0,88785 Pence.
Dollaro misto prima dei dati sul PIL
Il dollaro USA ha trovato un certo supporto contro il dollaro australiano, ma stava avendo difficoltà a ottenere una trazione contro lo yen giapponese prima della lettura preliminare del PIL. Gli analisti intervistati prevedono che i dati per il secondo trimestre saranno significativamente più alti al 4,1% (su base annua) e al 2,3% (su base trimestrale), in aumento rispetto al 2,0% e al 2,2%. Le cifre del PIL sono previste più tardi nella giornata di oggi. La coppia USD/JPY è stata scambiata a 111,054 Yen, in calo dello 0,16%; la coppia ha spaziato da 110,997 Yen a 111,245 Yen. L'AUD/USD era scambiato a 0,7380$, in calo dello 0,0074%; la coppia in precedenza aveva colpito un minimo di sessione di 0,73735$.