Forse il presidente degli Stati Uniti Donald Trump stava cercando di distogliere l'attenzione dai suoi potenziali problemi politici e legali quando ha annunciato un altro giro di aggressivi dazi - questa volta del 25% su “ogni vettura dall'Unione Europea”. Il commento è arrivato martedì sera tardi da un raduno per la campagna elettorale in West Virginia, solo poche ore dopo che il Wall Street Journal aveva riferito sulla nota del ministro del Commercio Wilbur Ross, di aver respinto il rapporto sui dazi automobilistici previsto per questo mese. Ross non ha fissato un nuovo calendario per i dazi sulle auto, citando il proseguimento dei negoziati tra Stati Uniti Commissione europea, Messico e Canada come motivo del ritardo.
Secondo la CNBC, molti economisti hanno ipotizzato che l'aumento dei dazi danneggerebbe l'economia americana e i paesi che proprio i dazi mirano a danneggiare. Le società statunitensi hanno già iniziato a lamentarsi del fatto che i dazi stanno avendo effetti negativi sulla loro attività principale. Allo stesso modo, i dazi impongono agli americani di pagare di più per i prodotti che vengono utilizzati su base giornaliera, probabilmente andando a danneggiare l'economia del paese nel lungo periodo. Tra i prodotti che dovrebbero diventare più costosi ci sono i costumi per le vacanze e le forniture stagionali, i prodotti ittici, i mobili, i pneumatici e i seggiolini auto per bambini.
I mercati asiatici hanno aperto misti mercoledì dopo l'annuncio di Trump. Il Nikkei 225 è salito dello 0,16% alle 10:05 HK/SIN e il Kopsi della Corea del Sud è cresciuto dello 0,21%. Dall'altro lato della scena, c'era l'indice Hang Seng di Hong Kong che è sceso dello 0,56% e l'ASX 200 australiano che era in calo dello 0,51%. Lo Shanghai Composite ha perso lo 0,66%.
Il dollaro ha sofferto nei primi scambi asiatici con il biglietto verde che è sceso dello 0,10% contro lo yen a 110,17. Il dollaro era anche in calo nei confronti della sterlina inglese e dell'euro. La valuta unica ha guadagnato lo 0,07% rispetto al dollaro, scambiando a 1,1576$. L'indice del dollaro è sceso di un modesto 0,05% a 95,21 .DXY.