Theresa May, il primo ministro del Regno Unito, ha minimizzato le possibili conseguenze di una “hard” Brexit, spingendo la sterlina verso un minimo di 1 anno rispetto alla valuta comune Euro. In contrasto con gli avvertimenti del ministro delle Finanze sui possibili danni economici, la May ha riferito che l’ipotesi di un “no deal” non sarebbe la fine del mondo. Date le sue osservazioni, sempre più investitori stanno iniziando ad accettare la possibilità che non ci sarà nessun accordo, anche se la leadership all'interno di altre nazioni dell'UE si prepara proprio ad una tale eventualità.
Come riportato alle 11:18 (BST) a Londra, la coppia EUR/GBP era scambiata a 0,9047 Pence, in calo dello 0,20% e fuori dal picco della sessione di 0,90757 Pence. La coppia GBP/USD era scambiata a 1,2898$, in rialzo dello 0,04%; la coppia ha oscillato da un minimo di 1,2862$ a un picco di 1,2910$.
Molti ostacoli in vista
Gli analisti dicono che mentre gli ultimi indicatori economici del Regno Unito hanno contribuito a fornire una spinta alla sterlina, ciò che in larga misura sta pesando è l'incertezza politica in relazione alla Brexit. Una scadenza informale per concordare un accordo è prevista per ottobre, ma molti critici ritengono che probabilmente sarà necessario un vertice di emergenza a novembre. Mentre la necessità di un accordo è fondamentale, questo è solo il primo ostacolo per una Brexit “soft”, visti che qualsiasi accordo richiede comunque la ratifica del Parlamento del Regno Unito.