Gli indici azionari globali hanno toccato nuovi minimi lunedì mentre i trader hanno scaricato le azioni e perso le quote dei mercati emergenti a favore di attività più sicure, compresi i titoli di stato e il dollaro USA. Le azioni asiatiche ed europee hanno preso una batosta, mostrando rosso su tutta la linea dopo che la lira turca ha toccato i minimi storici.
Il Nikkei 225 giapponese ha chiuso il 2% circa, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong e la Corea del Sud Kospi hanno chiuso entrambi con un calo dell'1.50%. Lo Shanghai Composite ha chiuso lo 0,32% in meno. In Asia, il FTSE era in calo dello 0,58% a partire dalle 12:57 pm GMT, il DAX era in calo dello 0,65% e il CAC della Francia era in calo dello 0,20%.
Anche i mercati valutari hanno sofferto, con i mercati emergenti che subiscono il maggior numero di perdite. Il Rand sudafricano è sceso del 3,1%, il peso messicano è sceso del 2,5% e il rublo russo è sceso dello 0,8%. L'euro è sceso a un minimo di un anno contro il dollaro lunedì, tormentato dalle preoccupazioni che la Banca centrale europea è sovraesposta alla Turchia.
L'euro ha colpito i nuovi minimi di 13 mesi contro il dollaro, scambiati a 1.1395 $, nel primo pomeriggio a Londra. La valuta comune era anche inferiore rispetto al franco svizzero. È sceso a nuovi minimi di 10 settimane rispetto allo yen e lunedì era sceso dello 0,35% a 125,93. Il franco svizzero, a lungo ritenuto un bene rifugio, era scambiato vicino a massimi di un anno. Ci si aspetta anche che lo yen superi la turbolenza che circonda la lira.
La CNBC riporta Ulrich Leuchtmann, uno stratega della FX presso Commerzbank a Francoforte, che prevede che stiamo "andando verso una vera e propria crisi dei mercati emergenti". La sua valutazione si basa sulla crisi finanziaria asiatica del 1997 che ha causato un profondo selloff in tutto il mondo.