Mercoledì, la svendita nel tecnologico su Wall Street ha scosso più dei soli indici statunitensi; giovedì anche i mercati asiatici sono diminuiti, con solo lo Shanghai Composite scambiato più in alto e il Kospi sudcoreano che scambiava piatto. L'ASX 200 australiano ha subìto il colpo più duro, con un calo dell'1,19% alle 13:03 (HK/SIN). Il Nikkei 225 giapponese è sceso dello 0,28%, l'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,64% e il Composite di Shenzhen è sceso dello 0,31%. Mercoledì scorso, il Nasdaq Composite ha visto la sua peggior giornata in oltre due settimane e anche lo S&P ha chiuso in ribasso. Il Dow Jones Industrial Average è riuscito a fare alcuni guadagni, per chiudere più in alto a fine giornata.
Gli investitori hanno continuato a preoccuparsi per la guerra commerciale sino-americana, visto che incombe la scadenza odierna per il periodo di commenti pubblici sul piano dell'amministrazione Trump di imporre dazi su ulteriori 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi. Mercoledì il presidente Trump ha commentato che la sua amministrazione non è pronta a firmare un accordo sulle dispute commerciali ma che i colloqui con la Cina continueranno.
Movimenti dei mercati valutari
I mercati valutari hanno continuato a subire pressioni a causa della svendita delle valute dei mercati emergenti. Questa settimana diversi paesi hanno affrontato forti selloff, inviando ondate di paura e preoccupazioni per il contagio attraverso altre valute dei mercati emergenti. Ad essere sottoposte a controllo, anche le regioni che intrattengono rapporti commerciali con i mercati emergenti. Tra le valute colpite più duramente c'erano la rupia indonesiana, la rupia indiana, la lira turca e il peso argentino.
Poco dopo mezzogiorno in Asia, l'euro era invariato nei confronti del dollaro, mentre il dollaro è sceso dello 0,16% rispetto allo yen per scambiare a 111,34. Il biglietto verde ha registrato un guadagno modesto rispetto al dollaro canadese, scambiando lo 0,04% in più a 1,3178.