Le due giornate di ritiro delle azioni globali si sono fatte sentire sull’Indice del dollaro USA, che è stato scambiato vicino a un minimo di 2 settimane durante gli scambi asiatici di venerdì. Utilizzato come indicatore dagli operatori di FX per valutare la forza relativa del biglietto verde nei confronti dei suoi rivali principali, l'Indice è passato dal picco di 1 mese di martedì a 96,16 .DXY per scambiare in precedenza a 95,07 .DXY. Anche i deludenti dati sull’inflazione personale stanno pesando sul dollaro e gli operatori del mercato stanno rivalutando le possibili prospettive sul tasso di interesse della Fed.
Come riportato alle 11:08 (JST) a Tokyo, la coppia EUR/USD è stata scambiata più alta a 1,16$, in rialzo dello 0,05% e si è allontanata dal picco della sessione di 1,16033$. Anche la coppia GBP/USD è stata più alta, con la coppia scambiata a 1,3201$, in rialzo dello 0,01%.
La BCE potrebbe iniziare a normalizzare la politica
Gli analisti dicono che l'euro è stato il principale beneficiario della generale debolezza del dollaro, soprattutto in considerazione del tono ottimista degli ultimi verbali della riunione della Banca centrale europea. Nonostante il rallentamento della crescita, la BCE sembra essere sul punto di normalizzare il suo programma di allentamento quantitativo e potrebbe presto avviare una politica di inasprimento graduale. Gli analisti dicono che Mario Draghi, il capo della BCE, sarà certamente diffidente nei confronti della minaccia di un aumento dell'inflazione, conseguenza non solo di un euro debole ma del recente aumento dei prezzi del petrolio.