Il dollaro USA è stato scambiato leggermente al ribasso mercoledì mattina in Asia, mentre la sterlina britannica è andata più in alto, con la speranza che un accordo sulla Brexit possa essere imminente. Martedì l'indice del dollaro ha toccato un massimo di sette settimane pari a 96,163 .DXY, ma è leggermente diminuito mercoledì per passare a 95,60 .DXY alle 12:59. HK / SIN.
Il biglietto verde si è allentato contro la maggior parte dei suoi principali partner commerciali, con la notevole eccezione dello yen giapponese. Il dollaro è cresciuto dello 0,11 per cento rispetto allo yen a 113,05 nel primo pomeriggio in Asia. L'aumento dei rendimenti dei titoli statunitensi ha contribuito a sostenere il dollaro nelle ultime sedute e molti analisti si aspettano che il crollo di mercoledì non sia un segno di lotte a lungo termine. Mercoledì, il titolo del Tesoro decennale di riferimento era al 3,21 per cento, appena al di sopra del massimo di sette anni del 3,226 colpito martedì.
FMI esprime preoccupazioni
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha detto oggi che "un'ulteriore escalation delle tensioni commerciali, come pure i crescenti rischi geopolitici e l'incertezza politica nelle principali economie, potrebbero portare ad un improvviso deterioramento del sentimento di rischio". Il rapporto del FMI ha rilevato rischi specifici per i paesi dei mercati emergenti che recentemente sono stati sottoposti a pressioni economiche sia sul mercato azionario sia su quello valutario.
I mercati azionari globali sono stati misti nei giorni scorsi, con due dei tre principali indici di Wall Street che hanno chiuso in ribasso martedì. Il Japans Nikkei 225 è stato scambiato piatto mercoledì mentre l'indice Hang Seng ha guadagnato lo 0,43%. Il Composite di Shanghai e il Composito di Shenzhen sono stati entrambi scambiati al ribasso mentre i trader hanno valutato le loro opzioni dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mostrato segni di un'escalation della guerra commerciale USA-Cina, se necessario. Tuttavia, il FMI ha affermato nella sua dichiarazione che l'economia cinese rimane "sostanzialmente stabile" nonostante la guerra commerciale.