Sebbene si siano insinuati dei segnali incoraggianti nei negoziati tra l'Unione europea e il governo britannico, i commercianti di valute sono ancora cauti sul fatto che la questione commerciale che circonda i confini irlandesi continuerà ad essere un punto critico che potrebbe far deragliare il processo. Pertanto, si sono seduti in disparte fino a quando non ci saranno delle prove chiare per cui un accordo sulla Brexit è tra le opzioni a breve termine. Michel Barnier, il negoziatore per l'UE, ha affermato ieri che oltre l'80% dell'accordo sia già stato concordato, ma permangono i timori per le restanti condizioni.
Come riportato alle 11:20 (BST) a Tokyo, la coppia GBP/USD è stata scambiata più alta a 1,32$, con un guadagno dello 0,04%; la coppia è uscita dal minimo precedente di 1,3182$ mentre il picco della sessione è stato registrato a 1,3244$. La coppia EUR/GBP è scambiata a 0,87624 Pence, in aumento dello 0,34%; la coppia ha spaziato da 0,87301 Pence a 0,87648 Pence nel commercio di oggi.
Focus sull’IPC degli Stati Uniti
Più tardi, l'attenzione dei mercati si rivolgerà agli Stati Uniti, dove l’US Department of Labor Statistics pubblicherà le cifre relative all'inflazione personale di settembre. Analisti ed economisti prevedono che l'IPC core aumenterà al 2,3% (su base annuale) dal 2,2% della lettura precedente; l’IPC core rimuove dai suoi componenti carburante e cibo. Si prevede che l'indice dei prezzi al consumo di settembre scenderà al 2,4%, dal 2,7% (su base annuale). I mercati sono ansiosi di vedere quale potrebbe essere l'andamento dell'inflazione sulla richiesta da parte della Federal Reserve di un ulteriore restringimento monetario.