La sterlina ha finalmente preso una pausa dalla recente caduta libera, ma i trader di FX rimangono chiaramente ansiosi che la Gran Bretagna possa finire senza un accordo sulla Brexit il 29 marzo 2019. La scivolata, che è iniziata giovedì presto dopo la notizia delle dimissioni di due eminenti membri del partito Conservatore di Theresa May, ha rifiutato di diminuire fino a poco tempo fa. La preoccupazione è che le dimissioni di questi due importanti ministri potrebbero essere solo la punta dell'iceberg, e che più membri del partito potrebbero non essere disposti a collaborare con la May per far passare la sua proposta. Se il Primo Ministro non fosse in grado di ottenere l'approvazione parlamentare, la Gran Bretagna rimarrà senza il beneficio di una rete di sicurezza. La sfida alla leadership di Theresa May, la prospettiva di una Brexit dura e la possibilità di un rallentamento della crescita economica, sono tutti fattori che hanno cospirato contro la sterlina.
Come riportato alle 11:08 (JST) a Tokyo, la coppia GBP/USD era scambiata a 1,2789$, in rialzo dello 0,12% e si è allontanata dal precedente minimo di 1,2761$. La coppia GBP/JPY era scambiata a 144,999 yen, in rialzo dello 0,01%; la coppia è andata da 144,878 Yen a 145,326 Yen.
Attenzione su Mario Draghi e le cifre dell'IPC
Guardando a più tardi nella giornata di oggi, i mercati si concentreranno sul rilascio dei dati sull'inflazione per l'Eurozona. Al momento, l'ultimo sondaggio suggerisce che l'IPC di ottobre e l'IPC core saranno stagnanti su base annua per il periodo, rispettivamente al 2,2% e all'1,1%. Prima però, Mario Draghi, in qualità di relatore principale, affronterà il Congresso Bancario Europeo a Francoforte. Probabilmente Draghi discuterà del ritiro degli sforzi di allentamento quantitativo intrapresi dalla BCE negli ultimi anni e delle previsioni del Consiglio direttivo in merito all'inflazione e ai tassi di interesse.