27 ambasciatori nazionali dell'Unione europea lavoreranno diligentemente oggi per giungere a una risoluzione sui piani per la Brexit in vista dell'incontro previsto per questa domenica tra il blocco dell’UE e il Regno Unito.
La data prevista per il termine finale della Brexit è a soli quattro mesi, il 29 marzo 2019, ma ci sono ancora molti dettagli che richiedono la finalizzazione di un accordo prima del giorno storico. Nei colloqui di mercoledì, il primo ministro britannico Theresa May e le sue controparti europee non sono riusciti a compiere progressi significativi sulle questioni, che i leader dell'UE sperano di risolvere nella riunione pre-vertice di sabato. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha già annunciato che domenica non verrà a Bruxelles per i negoziati, il che significa che tutti i punti fermi devono essere risolti prima del vertice. Tra gli attuali temi caldi vi sono le questioni commerciali transfrontaliere, l'accesso per alcuni paesi dell'UE alle acque di pesca della Gran Bretagna e la libera circolazione di persone e servizi tra la Gran Bretagna e l'UE.
L'euro è salito nei confronti del dollaro USA giovedì mattina a Londra, scambiato a 1,1417 dollari alle 11:05 GMT, con un guadagno dello 0,30%. Anche la sterlina è salita contro il dollaro, scambiando in aumento del 0,96% a 1,2898$. L'allentamento del biglietto verde è dovuto in gran parte al miglioramento della propensione al rischio nell'eurozona e al rimbalzo delle azioni globali. Mercoledì, il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha espresso la sua preoccupazione per il differenziale di rendimento dei titoli di stato e ha riaffermato il suo piano per le riforme. La mossa, che è arrivata poco dopo il rifiuto dell'UE dei piani fiscali dell'Italia, ha contribuito a ripristinare la fiducia nella regione. L'euro è aumentato in sei degli ultimi sette giorni di negoziazione, ma se qualcosa dovesse dissolvere questa tendenza, i continui guai economici dell'Italia sarebbero probabilmente un colpevole.