A prendere il sopravvento sui giornali, sono le notizie relative al caos nell'economia britannica rispetto all'incertezza della Brexit; di conseguenza, l'impatto della Sterlina su altre valute non può essere sottovalutato. Lo scivolone della sterlina aveva in precedenza contribuito a spingere l'indice del dollaro USA lontano da un minimo di 2 settimane e mezzo, ma l'indice non è riuscito a mantenere lo slancio. Sul biglietto verde ha pesato fortemente la crescente speculazione per cui la banca centrale degli Stati Uniti avrebbe intenzione di prendere una pausa dal suo ciclo aggressivo, forse prima di quanto inizialmente previsto. Gli analisti confermano che il calo dei rendimenti sui titoli del Tesoro USA probabilmente manterrà il dollaro in stasi, e la delusione nei dati economici più recenti non ha concesso tregua.
Come riportato alle 11:40 (GMT) a Londra, la coppia EUR/USD è stata scambiata a 1,1398$, con un guadagno dello 0,40% e appena fuori dal picco della sessione; la coppia ha oscillato da un massimo di sessione di 1,13989$ a un minimo di 1,13508$. La coppia USD/JPY era scambiata a 113,0790 Yen, in calo dello 0,1625%; la coppia si sta spostando dal massimo precedente di 113,340 Yen. L'AUD/USD era scambiato a 0,7212$, in rialzo dello 0,30%, mentre il NZD/USD era scambiato a 0,6879$, in rialzo dello 0,15%.
Nel Regno Unito, la sterlina sta ottenendo un aumento da alcuni dati sul lavoro migliori del previsto. L'Office of National Statistics ha riportato che i guadagni medi escluso il bonus sono aumentati al 3,3% per il periodo di 3 mesi terminato a ottobre, rispetto alla previsioni per un lettura piatta al 3,2%. Anche i guadagni medi inclusi i bonus sono aumentati al 3,3%, ben al di sopra del 3,0% previsto; la lettura precedente è stata aggiustata al 3,1% dal 3,0%. La notizia ha aiutato la sterlina; la coppia GBP/USD è stata scambiata al rialzo a 1,262$, in aumento dello 0,46%.