Mercoledì pomeriggio i mercati petroliferi sono saliti in Asia. Gli Stati Uniti hanno applicato nuove sanzioni sull'industria petrolifera venezuelana. Le sanzioni hanno aumentato la preoccupazione per l'offerta globale, anche se le preoccupazioni per le prospettive globali hanno esercitato una pressione opposta sui mercati. I future WTI statunitensi erano scambiati a 53,46 dollari al barile a partire dalle 2:36 pm. HK / SIN, in crescita dello 0,28 percento. I future sul greggio Brent sono aumentati dello 0,42% a 62,58 $ al barile. I guadagni di mercoledì sono arrivati dopo un aumento dei prezzi del 2% martedì, nella sessione successiva all'annuncio di sanzione di lunedì.
La lotta dei mercati azionari
I mercati borsistici asiatici hanno faticato mercoledì, in quanto gli investitori sono rimasti preoccupati per le prospettive economiche globali nel loro insieme e in particolare per lo stato delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. I negoziati commerciali tra le due superpotenze si terranno questa settimana, con ancora molto lavoro da fare per raggiungere un accordo reciprocamente soddisfacente. Entrambi gli indici di riferimento cinesi sono stati scambiati al ribasso sui timori commerciali, con il Composite di Shenzhen in calo dell'1,08% e lo Shanghai Composite in calo dello 0,44%. Il Nikkei 225 giapponese è sceso dello 0,52%. Gli scambi in territorio positivo sono stati l'indice Hang Seng di Hong Kong, in rialzo dello 0,12%, e l'ASX 200 australiano, che ha guadagnato lo 0,21%. Il Kospi di Sough Korea è cresciuto dello 0.91% nel primo pomeriggio.
I politici europei hanno iniziato ad esprimere preoccupazione per il fatto che potrebbero essere "prossimi" nella lotta per il potere del presidente statunitense Donald Trump e che Trump potrebbe potenzialmente cercare di ridurre le importazioni di beni di lusso europei, che danneggerebbero l'economia della regione. La preoccupazione è radicata nel surplus commerciale che la Germania ha con gli Stati Uniti, pari a oltre 63 miliardi di dollari negli ultimi anni. Altri paesi hanno anche un surplus commerciale con gli Stati Uniti, uno stato in cui il presidente Trump ha parlato contro e agito contro. I responsabili delle politiche europee si chiedono anche se il desiderio della Cina di placare Trump potrebbe tradursi in ulteriori acquisti di beni degli Stati Uniti a scapito delle offerte europee, un'altra misura che potrebbe danneggiare profondamente l'economia europea.
Mercoledì pomeriggio l'euro ha guadagnato lo 0,14% rispetto al dollaro, scambiato a 1,1447 $. La sterlina ha anche registrato guadagni sul biglietto verde, scambiando lo 0,18% a 1,3889 $.