Il dollaro USA è sceso rispetto allo Yen giapponese durante il trading asiatico di venerdì, dopo che alcuni dati deludenti hanno cementato le convinzioni secondo cui la banca centrale statunitense manterrà i tassi di interesse invariati per il resto dell'anno. Giovedì, l'US Census Bureau ha riportato che le vendite al dettaglio (escluse le vendite di auto) sono scese a dicembre a -1,8%, molto al di sotto del previsto aumento dello 0,1% (dallo 0,0%). I dati storici mostrano che questo è stato il più grande calo in quasi un decennio, suggerendo che l'importantissimo settore dei consumi si sta indebolendo in misura non anticipata. I consumatori statunitensi guidano l'economia statunitense, rappresentando circa il 66% del PIL.
Come riportato alle 10:43 (JST) di Tokyo, la coppia USD/JPY era scambiata a 110,3510 Yen, in calo dello 0,1403%; la coppia in precedenza ha colpito un minimo di sessione di 110,307 Yen prima di riprendersi leggermente. L'AUD/USD è stato scambiato a 0,7085$, in calo dello 0,28%, mentre il NZD/USD era 0,6815$, in calo dello 0,24%.
Asia: dati deludenti
Nel tardo giovedì, è stato rilasciato il PMI Business per la Nuova Zelanda per il mese di gennaio, mostrando una lettura a 53,1, in calo rispetto al 55,1 del mese precedente. Anche il conteggio degli arrivi dei visitatori per la Nuova Zelanda era in calo rispetto alla lettura precedente, al 3,1% dal 7,1%. In precedenza, l'Ufficio statistiche della Cina ha riferito che l'inflazione al consumo è scesa inaspettatamente all'1,7%, in calo rispetto all'1,9% previsto. Analogamente, l'inflazione dei prezzi alla produzione è stata inferiore allo 0,1%, dallo 0,9% del mese precedente.