Gli indici azionari globali hanno affrontato la loro peggior corsa del 2019 giovedì, mentre i trader erano in attesa di sentire dalla Banca centrale europea i piani per inviare ancora una volta prestiti agevolati attraverso la regione. I rapporti diffusi a gennaio hanno mostrato che l'economia della zona euro è tornata indietro al suo ritmo più lento di crescita negli ultimi quattro anni, un segnale che potrebbe incoraggiare i responsabili delle politiche fiscali a continuare a riversare denaro a basso costo nell'economia nel tentativo di stimolare la crescita nella regione. Tuttavia, secondo la CNBC, alcuni economisti continuano ad affermare che questa debolezza è solo temporanea e che l'economia della zona euro tornerà in pista nel corso del 2019.
Dall'inizio della sessione di giovedì, gli indici europei sono stati tutti scambiati al ribasso. Il FTSE era in calo dello 0,47% alle 11:41 GMT, mentre il DAX era vicino ad un calo di 0,47. Il CAC si è allentato dello 0,42% e lo STOXX 600 ha perso lo 0,48%. I cali in Europa sono arrivati dopo una giornata di scambi misti in Asia, dove il Nikkei 225, l'Hang Seng Index e il Kospi hanno chiuso tutti più in basso. Mercoledì, Wall Street ha visto il terzo giorno consecutivo di perdite ed è pronta per un altro giorno di turbolenze giovedì. Solo il lunedì i trader stavano muovendo i mercati più in alto per l'eccitazione nei riguardi del potenziale accordo commerciale Sino-USA, ma quell'ottimismo sembra essersi dissolto, sostituito invece dalle preoccupazioni per l'economia dell'eurozona che sta avendo ramificazioni globali sui mercati.
Mercoledì è stato reso noto che il deficit commerciale degli Stati Uniti ha raggiunto livelli record nel 2018, facendo ben poco per placare le preoccupazioni degli investitori sullo stato dell'economia globale. I trader ora guardano al rapporto sui salari non agricoli di venerdì per capire meglio dove si trova l'economia degli Stati Uniti e dove potrebbe dirigersi. A febbraio sono stati creati 300,000 nuovi posti di lavoro, battendo le aspettative per una creazione di sole 189,000 nuove posizioni.