Le preoccupazioni per un rallentamento economico globale e una recessione negli Stati Uniti hanno spostato gli indici azionari globali verso il basso durante la sessione asiatica di lunedì e hanno suscitato preoccupazione per il proseguimento della spirale negativa nelle sessioni di negoziazione europee e di New York. Il Nikkei 225 giapponese ha registrato il calo maggiore di un giorno da dicembre 2019 , scendendo del 3,01 percento a partire dalle 2:52 del pomeriggio. HK / SIN. Anche l'indice Hang Seng di Hong Kong è calato bruscamente, con un calo del 2,12 % a metà pomeriggio. Gli indici di riferimento della Cina, il Composite di Shanghai e il Composito di Shenzhen erano in calo rispettivamente dell'1,61% e dell'1,62%.
I timori degli investitori sono stati aggravati dai rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi, invertiti venerdì per la prima volta dal 2007. Tale mossa ha storicamente segnato una prossima recessione. Una curva dei rendimenti inversa è quando i tassi delle obbligazioni a breve termine sono più alti dei tassi delle obbligazioni a lungo termine, il che può danneggiare i profitti dei prestiti bancari. Gli analisti hanno avvertito che i mercati potrebbero non stabilizzarsi fino a quando i rendimenti dei titoli si stabilizzeranno, sebbene il mercato non abbia ancora fornito un'indicazione che una tale mossa sarà imminente prossima.
Ma le notizie potrebbero non essere tutte negative, almeno non nel breve periodo. Secondo le ricerche degli analisti del Credit Suisse, le azioni tendono a salire in media del 15% nei 18 mesi successivi alle inversioni. Questa può essere una buona notizia per i trader che hanno il tempo di aspettare. D'altra parte, la ricerca storica indica che i mercati azionari tendono a dirigersi verso sud 24 mesi dopo un'inversione.
Movimenti valutari
Sui mercati valutari, l'indice del dollaro è stato moderatamente inferiore, in calo dello 0,02% a 96,63. DXY Il biglietto verde ha guadagnato lo 0,15% rispetto allo yen per scambiare a 110,07, ma era inferiore rispetto all'euro, alla sterlina e al dollaro canadese. La sterlina britannica ha visto il più forte contro il dollaro, in rialzo dello 0,25% rispetto al biglietto verde, dato che i trader hanno atteso di vedere come si sarebbero sviluppati i piani Brexit prima dell'uscita prevista a fine mese.