Il comitato TAX3, creato dal Parlamento europeo dopo diversi scandali di evasione fiscale nell'UE, ha pubblicato una relazione che illustra in dettaglio i diversi modi in cui il sistema fiscale europeo può essere aggirato.
Il rapporto, approvato con 505 voti favorevoli, spiega come circa 200 milioni di euro siano riusciti a uscire dal sistema e accusa sette membri dell'Unione Europea (Belgio, Cipro, Irlanda, Ungheria, Malta, Paesi Bassi e Lussemburgo) di essere paradisi fiscali.
Nonostante non sia vincolante, il documento, frutto di un anno di lavoro del comitato sulla criminalità finanziaria e l'evasione fiscale, fornisce informazioni dettagliate sui diversi modi in cui le società bypassano i sistemi fiscali europei, come il riciclaggio di denaro all'interno dell'UE e la cassetta delle lettere aziende. Raccomanda inoltre al Parlamento europeo di istituire una polizia finanziaria per contrastare il riciclaggio di denaro sporco, che secondo le loro stime è di circa 110 miliardi di euro all'anno nella zona euro.
Regole più severe contro l'elusione e l'evasione fiscale sono tra le altre raccomandazioni che possiamo trovare nella pubblicazione, facendo riferimento ai già citati sette paesi che "facilitano la pianificazione fiscale aggressiva". Questa particolare pratica fa perdere all'UE tra i 50 ei 70 milioni di euro ogni anno.
Tra le altre forme di evasione fiscale, la relazione menziona le società letterbox, che sono società che si stabiliscono in determinati paesi solo a scopo fiscale senza contribuire in modo significativo all'economia locale. Queste società beneficiano degli strumenti speciali offerti dai già menzionati membri dell'UE.
Allo stesso modo, circa 60 milioni di euro si affievoliscono ogni anno a causa delle questioni dell'imposta sul valore aggiunto e poiché questa è un'importante fonte di finanziamento per i membri, il rapporto suggerisce loro di cercare di armonizzare le norme sull'IVA in tutto il continente. Paesi come l'Italia, la Grecia, Cipro e Malta erano già stati puniti per aver fornito esenzioni fiscali per gli yacht e i jet privati.
Altre pratiche, come la fornitura dei cosiddetti "visti d'oro", l'istituzione di zone franche (ce ne sono circa 80 in Europa), il congelamento degli asset e i condoni fiscali, sono menzionate nella relazione.
Alcuni critici affermano che i cambiamenti suggeriti potrebbero influenzare alcuni paesi economicamente nel perimetro.