La crescita economica europea è scesa ad un livello annuale dell'1,4% nell'ultimo trimestre del 2018, mettendo la crescita trimestrale allo 0,2 percento, il tasso più basso in quattro anni. L'euro è rimasto in un intervallo molto ristretto negli ultimi tempi, tra 1,13 e 1,16 dollari, nonostante i recenti risultati economici dell'Unione europea. L'inflazione, una delle priorità della Banca centrale europea, è rimasta stabile, senza alcun segno di crescita.
Possiamo trovare dietro quei numeri la decelerazione economica della Germania e la contrazione economica dell'Italia. I tedeschi hanno già riportato numeri piatti per il quarto trimestre, sfuggendo ad una recessione tecnica di un margine molto basso, mentre l'Italia ha registrato un calo dello 0,1 percento nell'ultimo trimestre.
Anche se tali numeri, da una prospettiva più generale, potrebbero essere temporanei, la Banca centrale europea ha abbassato le sue aspettative di crescita per quest'anno e ha annunciato che prevedono di mantenere lo stesso livello di tasso di interesse negativo fino alla fine del 2019.
D'altra parte, la Federal Reserve ha recentemente annunciato un cambiamento della sua politica monetaria, in modo che ora favorisca una posizione più accomodante. Ciò suggerisce che la coppia EUR / USD rimarrà nella gamma attuale fino a quando non saranno chiariti diversi fattori. I fattori di particolare importanza sono se la situazione nell'Eurozona sarà temporanea o farà parte di un nuovo ciclo economico e in che modo i colloqui sulla Brexit progrediranno nei prossimi giorni e settimane.
Anche le faide commerciali in tutto il mondo, in particolare tra Stati Uniti e Cina, aggiungono incertezza alle prospettive economiche. Tuttavia, i negoziati commerciali in via di sviluppo favoriscono previsioni ottimistiche e suggeriscono una soluzione vantaggiosa per i mercati emergenti.
Se questi probabili scenari convergessero quest'anno, dovremmo aspettarci una moderata crescita globale e bassi tassi di interesse nelle aree economicamente più sviluppate del globo. Questa convergenza aiuta storicamente i mercati emergenti in valuta estera, che ha subito un brusco calo nel 2018, suggerendo un possibile ritorno di quelle coppie di valute.