Le azioni asiatiche e il prezzo del petrolio sono stati messi sotto pressione martedì dopo che i rapporti hanno mostrato che l'attività manifatturiera cinese è cresciuta meno del previsto. Le relazioni hanno evidenziato il fallimento del governo cinese a stimolare l'economia tanto quanto previsto, nonostante gli sforzi aggressivi per pompare denaro nell'economia. Gli indici di riferimento della Cina, lo Shanghai Composite e lo Shenzhen Composite, hanno entrambi registrato guadagni moderati nella giornata di martedì, rispettivamente in rialzo dello 0,43% e dello 0,83%. I restanti indici di riferimento asiatici erano scambiati a partire dalle 1:42 pm HK / SIN. La Kospi sudcoreana è scesa dello 0,53%, l'ASX 200 australiano è sceso di 0,45 e l'indice Hang Seng di Hong Kong è diminuito dello 0,48%.
I prezzi del petrolio hanno anche faticato a metà pomeriggio mentre gli operatori temevano che il rallentamento avrebbe avuto un impatto sulla domanda. La pressione sui mercati è stata anche la richiesta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'OPEC di aumentare la produzione per aumentare l'offerta in seguito alla sua richiesta di applicare sanzioni complete contro l'Iran, che dovrebbero entrare in vigore la settimana prossima. Secondo i rapporti di Bank of America Merrill Lynch, la produzione di petrolio iraniana scenderà a 1,9 milioni di barili al giorno da 3,6 milioni di barili al giorno. "Altri analisti si aspettavano che le esportazioni del paese scendessero al di sotto di 1 milione di barili al giorno.
Le esportazioni statunitensi hanno superato per la prima volta quest'anno 3 milioni di barili al giorno, dopo che il paese ha ampliato la propria produzione nel 2018 a oltre 12 milioni di barili al giorno. Lo sforzo ha neutralizzato i tagli alla produzione dell'OPEC, ma non sarà sufficiente per soddisfare la domanda globale una volta che le sanzioni avranno pieno effetto. Per questo motivo, Trump si impegna a incrementare l'offerta globale al fine di mantenere bassi i prezzi, mentre l'OPEC mira a mantenere i prezzi più alti tagliando la produzione.
Il WTI statunitense ha ceduto lo 0,11% a 63,43 dollari al barile martedì pomeriggio, mentre i future sul petrolio Brent sono scesi dello 0,31% a 71,82 dollari al barile.