Anche se sembrava che solo la scorsa settimana la fine della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina fosse eminente, ora sembra che non ci possa essere un accordo all'orizzonte - e gli investitori stanno manifestando le loro preoccupazioni con ampi selloff. Tutti i principali benchmark asiatici sono stati scambiati al ribasso giovedì pomeriggio in Asia, secondo quanto annunciato mercoledì dall'amministrazione statunitense che sta rimuginando le sanzioni contro la società di videosorveglianza cinese Hikvision, come le sanzioni che hanno già adottato su Huawei, una delle più grandi aziende tecnologiche cinesi. Le sanzioni contro le aziende tecnologiche cinesi sono, a tutti gli effetti, approvate come misura di sicurezza, anche se alcuni mettono in discussione la validità di queste affermazioni e sostengono che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sta aggrappando, cercando un modo per mettere l'accento sull'economia cinese in modo che Pechino si adegui alle richieste commerciali degli Stati Uniti.
I cali più pesanti di giovedì sono stati registrati in Cina, dove il Composite di Shenzhen ha perso l'1,48% e il Composite di Shanghai ha perso lo 0,84%. L'indice Hang Seng di Hong Kong ha perso l'1,30%, mentre il giapponese Nikkei 225 ha perso lo 0,68%. Il declino in Asia ha seguito un giorno negativo a Wall Street, dove i tre principali indici di riferimento hanno chiuso in ribasso.
Secondo Reuters, alcuni analisti si aspettano che la guerra commerciale aumenti ulteriormente e che le tariffe rimangano in vigore fino alla fine del 2020. Mercoledì, il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin ha annunciato che sarebbe passato almeno un mese prima delle tariffe annunciate di recente, altri 300 miliardi di dollari di beni cinesi sarebbero entrati in vigore. Gli analisti di CNBC hanno anche sottolineato la preoccupazione che i mercati globali, e in particolare i mercati statunitensi, potrebbero continuare ad affrontare un'elevata volatilità a causa dell'abitudine del presidente Trump di condividere idee controverse di politica pubblica su Twitter, che rendono il mercato immediatamente mobile, anche se in politica non è immediatamente approvata. Nel dicembre 2018, ad esempio, Trump ha twittato di essere un "uomo delle tariffe" e i mercati hanno reagito rapidamente e violentemente, con il Dow Jones Industrial Average in calo di 799 punti in quel giorno.