Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato - e ha agito - contro la Cina e l'Iran mercoledì, inviando i mercati asiatici a un minimo di sei settimane mentre gli operatori commerciali si sono riversati verso i beni di rifugio sicuro. Trump ha dato un ordine esecutivo per nuove sanzioni contro l'Iran, questa volta contro le sue esportazioni di metalli. Il presidente statunitense ha detto di dover spremere il paese fino a quando “non si altererà fondamentalmente” il suo piano nucleare. L'annuncio della sanzione è arrivato poco dopo che Teheran ha annunciato tagli al limite precedente per quanto riguarda il suo programma nucleare. Le nuove sanzioni mirano alle esportazioni che rappresentano circa il 10% dell'economia di esportazione del paese.
Trump ha anche preso di mira la Cina mercoledì, dicendo che Pechino “ha rotto” l'accordo commerciale e ha messo in discussione se i negoziati falliranno del tutto. Trump ha minacciato di aumentare i dazi per le merci cinesi già a partire da venerdì, dando al vice premier cinese Liu He poco tempo per appianare le cose prima che i nuovi dazi entrino in vigore.
Ad eccezione dell'ASX 200 australiano, che ha scambiato con un rialzo dello 0,33% giovedì pomeriggio, tutti i principali indici asiatici erano più bassi. Il Nikkei 225 giapponese ha registrato il terzo giorno consecutivo di perdite, scendendo dello 0,99 per cento alle 12:57 HK/SIN dopo aver toccato un minimo di cinque settimane prima della sessione. Il Kospi della Corea del Sud ha sofferto le perdite peggiori, scambiando in calo dell'1,97%, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso a ruota con un calo dell'1,95%. Entrambi gli indici di riferimento cinesi sono crollati di oltre l'1%.
Sui mercati valutari, l'indice del dollaro si è allentato per il terzo giorno consecutivo, scambiato in ribasso dello 0,02%, mentre il biglietto verde ha continuato a lottare contro i suoi principali partner commerciali. Il dollaro è sceso dello 0,17% rispetto allo yen, a 109,91. Il biglietto verde inoltre è stato scambiato modestamente in ribasso contro la sterlina inglese e l'euro. I future sull'oro erano più alti, in rialzo dello 0,12% a 1,282,80$, in quanto i trader hanno optato per investimenti meno rischiosi.