La guerra commerciale avviata dal presidente americano Trump contro la Cina sta ora influenzando il dollaro USA. Visti i rischi a causa del conflitto commerciale e del rallentamento della crescita global, le aspettative sono che la Federal Reserve sia costretta a tagliare i tassi di interesse. Ieri, Jerome Powell, il capo della FED, ha detto che in risposta alle pressioni commerciali avrebbe preso in considerazione l'allentamento della politica, "ove opportuno", lasciando cadere il consueto riferimento per un invito a mantenere la pazienza. Come risultato del cambio di sentimento, l'indice del dollaro USA è stato scambiato vicino a un minimo di 7 settimane, e il biglietto verde ha spinto al ribasso sia contro il rifugio sicuro Yen che contro l'euro.
Come riportato alle 11:25 (GMT) a Londra, la coppia EUR/USD è stata scambiata a 1,1273$, in rialzo dello 0,1635% e fuori dal picco della sessione di 1,12887$, mentre il minimo è stato postato a 1,12506$. La coppia USD/JPY è stata scambiata a 108,3080 Yen, in rialzo dello 0,1433% uscendo dal minimo della sessione di 107,970 Yen. La coppia GBP/USD era scambiata a 1,2709$, un guadagno dello 0,0945%; nella sessione di oggi la coppia ha oscillato da 1,2691$ a 1,2724$.
Attenzione si sposta sulla decisione della BCE
L'attenzione del mercato si rivolgerà alla Banca centrale europea, dove il comitato per la fissazione dei tassi dovrebbe annunciare la sua politica nella giornata di domani. Analisti ed economisti prevedono che la BCE lasci i tassi ai livelli attuali, ma ritengono che la dichiarazione a seguire molto probabilmente monitorerà gli ultimi rumori dalla Fed; in altre parole, la crescita globale verrà attentamente osservata con un occhio a una politica monetaria più flessibile per stimolare la produttività nell'area dell'UE. Proprio ieri, la Reserve Bank of Australia ha abbassato il suo tasso di riferimento all'1,25% e ha detto che potrebbero verificarsi ulteriori cambi se l'economia peggiorasse.