A parte il rilascio di dati relativamente deboli (e del tutto prevedibili) sul PIL cinese, che sembrano non aver avuto un impatto sui mercati, la giornata di oggi è dominata dalla forza delle valute antipodali, in particolare dal dollaro neozelandese. In effetti, tutte le valute legate alle materie prime - Dollari neozelandesi, australiani e canadesi - mostrano una forza relativa.
I dati del PIL cinese hanno mostrato una crescita annualizzata del 6,2%, interamente previsto dagli analisti, ma resta ancora il dato più basso rilasciato negli ultimi ventisette anni.
Le forti valute delle materie prime sono guidate dal dollaro neozelandese. La coppia di valute NZD/USD ha raggiunto un massimo di prezzo vicino a tre mesi a quota 0,6735 oggi nella prima metà della sessione di Londra, e il cross valutario NZD/JPY ha raggiunto un massimo di 9 giorni dei 72,65 durante la sessione di Tokyo. In precedenza nell’odierna sessione di Londra, la coppia di valute AUD/USD ha raggiunto un massimo di 6 giorni a quota 0,7038. La coppia di valute USD/CAD scambia leggermente fuori dal suo recente minimo multi-mese degli 1,3018, colpito lo scorso venerdì.
Dall’apertura dei mercati questa settimana, il resto del mercato Forex era molto tranquillo, anche se finora il mercato azionario statunitense sembra ancora molto solido nel trading fuori orario.
Trump, tweet razzista contro deputate democratiche
Il presidente Trump apre di nuovo i titoli delle notizie statunitensi dopo aver suggerito che quattro deputate democratiche della Camera dei rappresentanti le quali hanno criticato ferocemente la sua presidenza e nel complesso lo status quo americano, "devono tornare a casa loro", anche se solo un membro della quattro è nata fuori dagli Stati Uniti. I critici del presidente suggerisocno che il suo tweet era di natura nettamente razzista, mentre i suoi difensori puntano sul fatto che il tweet sia effettivamente corretto almeno per quanto riguarda Ilhan Omar, accusata di dichiarazioni razziste. Sembra che il presidente Trump stia cercando di sfruttare la divisione recentemente emersa tra la retorica radicale e occasionalmente identitaria delle nuove deputate, e l’establishment del Congresso democratico guidato dalla presidente della Camera Nancy Pelosi.