I prezzi del petrolio sono crollati giovedì mattina, facendo scattare un periodo di tre giorni di guadagni dopo che il presidente della Federal Reserve di San Francisco Mary Daly ha commentato che sì, l’economia degli Stati Uniti ha un forte slancio, ma l’incertezza e il rallentamento della crescita globale la stanno influenzando al ribasso. Daly si trova al momento in Nuova Zelanda e ha così commentato la situazione, dicendo che avrebbe “guardato e visto” prima di impegnarsi in un’altra riduzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti.
I futures del WTI statunitense erano in calo dello 0,32 percento, ai 55,60 dollari al barile alle 13:30 HK/SIN. I prezzi del petrolio greggio WTI degli Stati Uniti sono scesi di quasi il 20 percento negli ultimi 12 mesi. I futures sul greggio Brent erano inferiori dello 0,56 percento ai 60,15 dollari al barile.
Secondo la US Energy Information Administration, la scorsa settimana gli inventari petroliferi statunitensi sono diminuiti di 10 milioni di barili, superando le aspettative degli analisti per un calo di 2,1 milioni di barili. Gli inventari statunitensi di benzina sono diminuiti di 2,1 milioni di barili. Le aspettative erano per un declino di 388.000 barili.
Mercoledì Morgan Stanley ha abbassato le previsioni sui prezzi per il resto dell’anno a causa delle preoccupazioni per le prospettive economiche più deboli e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che probabilmente ridurrà la domanda. La banca pone le previsioni per il WTI statunitense nel terzo trimestre e nel quarto trimestre del 2019 ai 55 dollari al barile, in calo dai 58 dollari al barile. Morgan Stanley ha ridotto le sue previsioni sul Brent dai 65 dollari al barile ai 60 dollari al barile. Ha inoltre ridotto del 20% le prospettive di crescita della domanda per il 2019, riducendola a 800.000 barili al giorno, rispetto alla previsione originale di 1 milione di barili al giorno.
Secondo un analista di Bloomberg, il calo dei prezzi del petrolio nega altri allarmi che segnalano un’imminente recessione degli Stati Uniti, comprese le curve dei rendimenti rovesciate che hanno confuso i commercianti che talvolta si sono fatti prendere dal panico negli ultimi giorni. Robert Burgess ha commentato che storicamente, ogni recessione economica dal 1970 ha visto raddoppiare i prezzi del petrolio nei 12 mesi precedenti la recessione. Al momento, con i prezzi del petrolio significativamente più bassi di quanto non lo siano stati in quasi due anni, Burges si domanda se una recessione sia, in effetti, all’orizzonte.