Mercoledì i colloqui sulla recessione e le preoccupazioni riversate sui rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 e 2 anni che si sono invertiti brevemente, hanno messo in fermento i mercati. L’inversione della curva dei rendimenti è stata a lungo considerata dagli analisti come il presagio per una recessione, e i mercati ne hanno subìto l’influenza, con indici azionari globali e persino bitcoin che alle notizie dell’inversione sono caduti. Tuttavia, una volta messo in discussione l’effettivo svolgersi di una recessione, il mercato ha dipinto un quadro nettamente diverso.
I dati diffusi giovedì dal Dipartimento del Commercio hanno mostrato forti vendite al dettaglio negli Stati Uniti a luglio, segno che l’economia degli Stati Uniti potrebbe non essere così debole come credono gli oppositori. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7 per cento a luglio, battendo le aspettative degli analisti di Reuters che le davano ad un aumento dello 0,3 per cento. Le vendite al dettaglio a luglio sono aumentate del 3,4% rispetto a luglio 2018.
Bernard Baumohl, economista globale di The Economic Outlook Group, è stato citato da MarketWatch mentre affermava di ritenere che l’indicatore più forte per l’arrivo o meno di una recessione sarà più il comportamento dei consumatori che la curva dei rendimenti. Baumohl sostiene che la situazione economica attuale e l’inversione della curva dei rendimenti sia una situazione diversa rispetto ai casi passati perché gli acquisti di debito sovrano da parte delle banche centrali dal 2008 hanno distorto i rendimenti dei titoli di stato statunitensi. Tuttavia, Baumohl è preoccupato che la guerra commerciale USA-Cina potrebbe innescare una recessione. Mette la probabilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi due anni al 30 percento, mentre molti analisti vedono una probabilità del 40 percento sulle loro previsioni di recessione.
I dati positivi non sono stati sufficienti a rovesciare l’opinione diffusa secondo cui la Federal Reserve attuerà un altro aumento dei tassi a settembre, inoltre, non sono bastati ad annullare le ripide perdite del mercato viste a Wall Street mercoledì. L’indice S&P 500 ha registrato un guadagno giornaliero dello 0,25 percento, mentre la media industriale del Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,39 percento. Il NASDAQ ha continuato la sua tendenza al ribasso, chiudendo la giornata in calo dello 0,09 percento. I mercati asiatici hanno preso spunto da Wall Street scambiando misti venerdì mattina. L’indice Hang Seng di Hong Kong è aumentato dello 0,63 per cento alle 11:33 HK/SIN dopo che il presidente Carrie Lam ha annunciato un nuovo pacchetto di stimolo mercoledì. Il giapponese Nikkei 225 è cresciuto dello 0,09 percento. In rosso c’erano il Kospi della Corea del Sud, in calo dello 0,88 per cento, e l’ASX 200 dell’Australia, che ha segnato un - 0,08 per cento.