Lo yen giapponese è salito contro il biglietto verde, nonostante le crescenti speranze che il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, ancora una volta, possa essere sulla buona strada per la ripresa dei negoziati. Ieri, i commenti in uscita dall'Ufficio del Ministero del Commercio cinese hanno brevemente attenuato i nervosismi affermando che le basi per i colloqui commerciali di settembre erano già in fase di elaborazione. La speranza è che possa essere mediato un accordo prima della scadenza dell'1 settembre.
Come riportato alle 10:27 (JST) a Tokyo, l'USD/JPY è stato scambiato ai 106,440 Yen, in calo dello 0,545% e allontanandosi dal massimo precedente dei 106,545 Yen, mentre il minimo è stato registrato ai 106,402 Yen. L'AUD/USD è stato scambiato ai 0,6712$, in calo dello 0,233% mentre il NZD/USD scambiava inferiore ai 0,6296$, in calo dello 0,2409%.
Non si placa l'incertezza della sterlina
Nel Regno Unito, la sterlina rimane sottoposta a forti pressioni a causa dell'aumento della volatilità. La sospensione del Parlamento da parte del Primo Ministro sembra cosa fatta, lasciando ai parlamentari poco tempo per evitare una dura uscita dall'Unione Europea. Gli analisti affermano però che la mossa di Boris Johnson potrebbe non riuscire ad evitare un voto di sfiducia quando il Parlamento riprenderà finalmente la sua attività a metà ottobre. La coppia GBP/USD è stata scambiata ai 1,2182$, sostanzialmente piatta, e la coppia EUR/GBP si assestava ai 0,9069 pence, in calo dello 0,0793%.