La valuta di rifugio sicuro yen giapponese è salita ampiamente a fronte dell'ultima retorica del presidente degli Stati Uniti. Giovedì, Donald Trump ha dichiarato di esser pronto dal primo di settembre a imporre sulle merci cinesi dazi addizionali per circa 300 miliardi di dollari. Il presidente ha affermato che la Cina non ha rispettato i termini specifici dell'accordo relativi agli acquisti agricoli. Le parole del presidente hanno di fatto posto fine alla tregua tra Cina e Stati Uniti, e la domanda degli investitori si è riversata fortemente sulle valute di rifugio sicuro. Di conseguenza, anche le valute legate al rischio come il dollaro neozelandese ed il dollaro australiano sono state influenzate negativamente.
Come riportato alle 10:05 (JST) a Tokyo, l'USD/JPY è stato scambiato in ribasso ai 107,1260 Yen, in calo dello 0,1826%; la coppia ha toccato un minimo dei 107,049 Yen, mentre il massimo era ai 107,569 Yen. Anche l'EUR/JPY è sceso ai 118,789 Yen, in calo dello 0,111%, mentre il GBP/JPY è stato scambiato ai 129,926 Yen, una perdita dello 0,0662%.
Aussie e Kiwi sentono la pressione
L'escalation della spaccatura commerciale tra le due nazioni ha messo in crisi i mercati finanziari. Gli analisti affermano che le economie legate alla Cina sentiranno presto la pressione, così come le rispettive valute. I principali partner commerciali della Cina, Australia e Nuova Zelanda, assisteranno probabilmente allo slittamento dell'Aussie e del Kiwi. Attualmente, la coppia AUD/JPY scambiava in ribasso ai 72,767 Yen, mentre lo NZD/JPY è scambiato ai 70,07 Yen, con una perdita dello 0,4476%.