Il timore di una recessione, la guerra commerciale e i tassi di interesse, hanno portato a un'estate turbolenta per i mercati finanziari. Ma in effetti, cosa è successo nei mercati questa estate? Cosa aspettarsi dopo la turbolenza estiva?
Situazione dell'economia mondiale
I dubbi percepiti nel 2018 su una possibile recessione si sono nascosti in questi mesi di riposo per gli investitori: il conflitto USA/Cina si è intensificato, la situazione internazionale si è deteriorata, soprattutto in Germania e Cina, l'ambiente geopolitico si è deteriorato (maggiore probabilità di una Brexit dura, senza accordo, manifestazioni a Hong Kong, dimissioni del governo in Italia) tutto ciò ha causato una reazione eccessiva dei mercati finanziari con volatilità e forti cali.
ll timore che la Germania entri in recessione dopo che la Bundesbank ha sottolineato, nel suo rapporto mensile, che il PIL tedesco potrebbe ricadere nel terzo trimestre del 2019, il che implicherebbe che la principale economia dell'Unione europea entrerebbe in recessione.
I dati deludenti in Cina della produzione industriale: a luglio è cresciuto del 4,8% su base annua, il ritmo più lento degli ultimi 17 anni.
I dubbi di una possibile recessione globale hanno portato a forti cali dell'indice MSCI World ( indice che concentra azioni mondiali) durante il mese di agosto.
Gli analisti inoltre non trasmettono messaggi calmi a questi indicatori, infatti, Bank of America Merrill Lynch assegna una probabilità del 33% che ci sarà una recessione negli Stati Uniti nel 2020 poiché un manager su tre prevede una recessione globale nei prossimi 12 mesi.
Situazione dell'economia europea
In Europa, i dati macroeconomici sono stati sopra attesi, soprattutto in Francia, ma la crescita economica del settore manifatturiero nella zona euro ha continuato a contrarsi a luglio.
La situazione in Germania ha minato la redditività dell'indice azionario Euro Stoxx 50 quest'estate. La stessa banca centrale tedesca ha reso noto l'aumento della probabilità di recessione nel terzo trimestre del 2019, a causa del rallentamento della crescita economica: dal terzo trimestre del 2018 l'economia tedesca si trova in una situazione di stagnazione, con una crescita trimestrale media dello 0%. A ciò si aggiungono le prove della redditività del mercato del reddito fisso, per la prima volta il rendimento dei titoli di stato tedeschi a 30 anni è caduto in territorio negativo.
Per quanto riguarda il Regno Unito, il primo ministro britannico Boris Johnson ha recentemente affermato che i contatti dell'Unione europea sulla Brexit dureranno "fino all'ultimo minuto", cioè fino alla scadenza del 31 ottobre.
Indice PMI manifatturiero dell'Eurozona
La produzione Eurozona PMI è stata completata a 47.0 in agosto, senza revisione.
Questo è stato leggermente superiore alla lettura finale di luglio del 46,5. Markit ha osservato che la produzione e i nuovi ordini hanno continuato a diminuire poiché la fiducia ha toccato il minimo dal novembre 2012.
L'indice Pmi manifatturiero Italia, è risalito leggermente ad agosto a quota 48,7 rispetto ai 48,5 del mese di luglio. L'indice resta comunque sotto la soglia dei 50 che separa la crescita dalla contrazione.