Il dollaro statunitense ha restituito i recenti guadagni dopo le deludenti indagini dell'Indice PMI per il mese di settembre, infiammando le preoccupazioni degli investitori per cui gli Stati Uniti potrebbero dirigersi verso una recessione. Giovedì, l'Institute for Supply Management ha riferito che la lettura del settore non manifatturiero è scesa ai 52,6 il mese scorso, dai 56,4 di agosto; gli analisti avevano previsto un leggero calo della lettura ai 55,0. L'indagine di Markit per il settore dei servizi è risultata piatta, come previsto ai 50,9. A pesare sul sentiment, anche gli ultimi dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione, aumentate inaspettatamente sia per le richieste nuove che per quelle continue, mentre le letture precedenti sono state riviste al rialzo.
Alle 10:41 a Tokyo, l'indice del dollaro statunitense veniva scambiato ai 98,8380 .DXY, con una perdita dello 0,03% . La coppia EUR/USD era in rilazo agli 1,0979$, con un guadagno dello 0,0738%, mentre la coppia GBP/USD è salita agli 1,2347$, in rialzo dello 0,0803%. Anche le coppie AUD/USD e NZD/USD hanno scambiato in rialzo, rispettivamente ai 0,6751$ e ai 0,6322$.
Focus sui numeri del lavoro negli Stati Uniti
Dopo i deludenti numeri di ADP usciti mercoledì, i trader FX seguiranno con attenzione il rilascio nella giornata di oggi dei numeri sulle buste paga non agricole del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti. L'ultimo sondaggio suggerisce che le cifre di settembre potrebbero salire a 145.000 nuovi posti di lavoro, rispetto ai 130.000 del mese scorso. Tuttavia, alcuni strateghi valutari restano scettici, e affermano che una delusione servirà solo ad aumentare il sentiment negativo per il biglietto verde. Anche la Federal Reserve Bank seguirà da vicino il risultato, e probabilmente cresceranno le aspettative di un taglio dei tassi se i numeri NFP non riusciranno a soddisfare le aspettative degli analisti.