Mercoledì sera negli Stati Uniti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato l'Hong Kon Human Rights and Democracy Act del 2019, nonostante le proteste di Pechino e le promesse di ritorsioni se il disegno di legge fosse approvato. Trump ha anche approvato un altro disegno di legge che vieta la vendita di munizioni alle forze di polizia di Hong Kong.
Pechino ha detto a Washington di aspettarsi "contromisure ferme" se i progetti di legge venissero approvati, ma Trump ha sostenuto che i progetti di legge sono stati approvati "per rispetto del presidente Xi, della Cina e del popolo di Hong Kong", una visione che il presidente Xi non condivide. Trump ha aggiunto che spera che il popolo cinese e quello di Hong Kong possano risolvere le loro differenze a lungo termine in modo da generare "prosperità per tutti".
Giovedì i mercati asiatici sono stati sostanzialmente più bassi, nonostante le chiusure record a Wall Street e i rally di molti indici asiatici durante la settimana. Il composito cinese di Shanghai ha registrato i declini più ripidi, in calo dello 0,58 per cento rispetto alle 14:32 HK / SIN. Il Kospi della Corea del Sud è sceso dello 0,41 per cento. Il Nikkei 225 del Giappone era in calo dello 0,12 per cento e l'indice Hang Seng di Hong Kong era dello 0,12 per cento inferiore. Gli indici di Wall Street rimarranno chiusi per il resto della settimana in osservanza della festa del Ringraziamento.
Movimenti del mercato
Mercoledì lo yen giapponese ha toccato il minimo di sei mesi rispetto al dollaro USA, ma è rimbalzato giovedì, scambiando in rialzo dello 0,08 per cento. Il dollaro è stato scambiato a 109,47 a metà pomeriggio in Asia, mentre i trader si sono riversati nello yen di porto sicuro per timori che l'approvazione delle banconote da parte di Trump avrebbe complicato i negoziati commerciali. Tuttavia, i progressi sono stati limitati grazie ai dati positivi provenienti dagli Stati Uniti che hanno impedito allo yen di aumentare ulteriormente.
I prezzi dell'oro sono stati anche più alti quando i trader si sono riversati sull'asset rifugio, con futures sull'oro in rialzo dello 0,13 per cento a 1,462,70 $ per oncia. D'altro canto, i prezzi del petrolio erano più bassi, con i trader preoccupati che la domanda sarebbe indebolita se la guerra commerciale si intensificasse. I futures WTI statunitensi sono scesi dello 0,55 per cento a 57,79 $ al barile e i futures sul greggio Brent sono scesi dello 0,44 per cento a 63,78 al barile.
Lo yuan offshore cinese è sceso dello 0,16 per cento rispetto al dollaro nei primi scambi, mentre lo yuan onshore è stato abbastanza stabile.