Durante la settimana, il dollaro statunitense ha proseguito il calo di quasi l’1%, nonostante i dati positivi emersi giovedì che hanno mostrato che il deficit commerciale degli Stati Uniti è sceso al minimo di 1 anno e mezzo in ottobre e che il commercio potrebbe favorire la crescita economica nel quarto trimestre del 2019. Il dipartimento ha annunciato che il disavanzo commerciale degli Stati Uniti in ottobre è stato di 47,2 miliardi di dollari, in calo del 7,6%, a causa di un calo delle importazioni e delle esportazioni di beni. Questo è il secondo calo mensile consecutivo nella fattura commerciale.
Il deficit delle merci con la Cina è sceso dell’1,1% a 31,3 miliardi di dollari. Le importazioni dalla Cina sono rimaste stabili, ma le esportazioni sono aumentate del 3,4%. Il divario commerciale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea è salito del 20% a 16,4 miliardi di dollari grazie al record di importazioni dall’UE.
Nonostante questi dati, il calo delle importazioni ha suggerito ad alcuni analisti l'arrivo di una contrazione economica. Inoltre, l’attività manifatturiera si è contratta per il quarto mese consecutivo a novembre, e c’è stato anche un marcato rallentamento nel settore delle costruzioni e dei servizi, dati che hanno negato gli impatti positivi del basso deficit commerciale, tenendo gli operatori lontano dal dollaro statunitense.
L’indice del dollaro è sceso dello 0,03% alle 13: 39 HK / SIN di venerdì, scambiato ai 97.38. L’indice questa settimana è diminuito a livello giornaliero. Il biglietto verde è sceso dello 0,09% rispetto allo yen giapponese, scambiando ai 108,66. Il rifugio sicuro yen è stato una scelta popolare per i trader che cercano stabilità nei periodi di incertezza, a fronte di una guerra commerciale USA-Sino che continua a sobbollire e l’economia statunitense che invia segnali contrastanti. Il presidente degli Stati Uniti Trump continua a inviare segnali positivi sul processo dei colloqui commerciali tra Washington e Pechino, ma l’ottimismo non è stato condiviso dalla controparte cinese, soffocando l’ottimismo e facendo innervosire gli operatori economici. L’euro è salito dello 0,03% rispetto al dollaro agli 1,1105$, mentre la sterlina britannica ha guadagnato lo 0,02% agli 1,3157$.
I commercianti sono ora in attesa del rapporto sui salari non agricoli che verrà pubblicato più tardi nella giornata di venerdì, come indicatore della forza dell’economia statunitense. Un sondaggio di Reuters ha previsto l’aggiunta di 180.000 posti di lavoro a novembre. Una deviazione di 30.000 posti di lavoro in entrambe le direzioni potrebbe provocare una rapida reazione nei mercati.