Durante la sessione di negoziazione asiatica, il dollaro americano è riuscito a riorganizzarsi dopo essere stato sottoposto a una serie di perdite durata sei sessioni di negoziazione. Con molti dei mercati europei chiusi e in un commercio storicamente leggero, il biglietto verde si sta facendo strada, dando ai commercianti di valute la speranza che sarà in grado di evitare una ripetizione del “crash flash” dell’anno scorso. Gli analisti affermano che la propensione al rischio è sufficientemente migliorata e ha aiutato a rafforzare l'indice del dollaro USA. I trader guardano all'indice per valutare il peso relativo del biglietto verde rispetto a un paniere di importanti coetanei; attualmente, l'indice del dollaro è scambiato ai 96.6620 .DXY, con un guadagno dello 0,22%.
A Londra, alle 10:45, l'USD/JPY era scambiato ai 108,8200 Yen, con un incremento dello 0,1620%; la coppia è passata da un minimo dei 108,572 Yen ai 108,870 Yen. La coppia EUR/USD scambiava inferiore agli 1,1194$, in calo dello 0,1766% e fuori dal minimo della sessione degli 1,11925$. Il GBP/USD scambiava in ribasso agli 1,3210$, al di fuori del picco della sessione degli 1,332673$.
PMI dell'area euro sorprendentemente ottimistici
Nella zona euro, i rapporti PMI usciti inaspettatamente ottimisti, non sono riusciti a fornire un rialzo all'euro. La lettura per il PMI commerciale tedesco di dicembre è stata di 43,7, leggermente migliore rispetto al 43,4 previsto. Allo stesso modo, la lettura della Francia è arrivata al 50,4, contro un previsto, 50,3. Entrambi gli scenari hanno contribuito a innalzare l’indice composito dell'Eurozona a 46,3 contro gli analisti che prevedevano una lettura di 45,9.