Lo yen giapponese è riuscito a mantenere i guadagni precedenti rispetto al biglietto verde durante il commercio asiatico di venerdì sulle crescenti preoccupazioni per la diffusione del Coronavirus. Anche gli asset più rischiosi sono stati appesantiti da tali preoccupazioni e i dati tristi della zona euro hanno affossato l'euro e mantenuto il sentimento degli operatori fermamente a favore dei beni rifugio. Gli ultimi dati dell'Eurozona hanno mostrato un calo della produzione industriale e, unitamente al calo della spesa al consumo e delle vendite al dettaglio, gli analisti si limitano a rafforzare le aspettative per cui la Banca centrale europea estenderà la politica monetaria accomodante. Giovedì, la Commissione europea ha pubblicato le sue previsioni per quest'anno e per il prossimo anno, ponendo le proiezioni di crescita all'1,4% nei due anni, in calo rispetto alle previsioni dell'1,5% del 2019.
Nel trading di Tokyo, alle 11:44 (JST), l'USD/JPY veniva scambiato ai 109,8340 Yen, in rialzo dello 0,0173% e in calo rispetto al minimo precedente dei 109,725 Yen. La coppia EUR/JPY è stata negoziata ai 119,0170 Yen, in calo dello 0,0176%; la coppia ha variato dai 118.857 Yen ai 119.144 Yen in questa sessione. L'AUD/JPY è stato superiore ai 73,852 Yen, in aumento dello 0,1247% mentre l'NZD/JPY ha scambiato inferiore ai 70,660 Yen, in calo dello 0,0453%.
Focus su Eurozona e Stati Uniti
Più tardi oggi, i trader FX si concentreranno sull’uscita di maggiori dati dall'Eurozona, in particolare la lettura preliminare del PIL per il quarto trimestre del 2019. Analisti ed economisti chiamano ancora una lettura piatta dell'1% su base annua e invariata allo 0,1% su base trimestrale. Prima di ciò, tuttavia, verranno resi noti i dati sul PIL tedesco, con gli analisti che prevedono una lettura piatta dell'1% su base annua e un calo allo 0,4% (dallo 0,5%) su base trimestrale. Quindi, l'attenzione si sposterà negli Stati Uniti, dove verranno divulgati i dati sulle vendite al dettaglio e i dati sulla produzione industriale. Le previsioni prevedono che il gruppo di controllo delle vendite al dettaglio scenda allo 0,3% (dallo 0,5%), mentre la produzione industriale dovrebbe registrare un miglioramento del margine a -0,2% (da -0,3%).