Parlando dopo il Federal Open Market Committee (FOMC) mercoledì, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha smentito le aspettative degli operatori che la banca centrale avrebbe spinto i tassi di interesse in territorio negativo.
"Il punto di vista della commissione sui tassi di interesse negativi non è davvero cambiato. Questo non è qualcosa che stiamo osservando", ha affermato Powell. L'annuncio si oppone direttamente alle richieste del presidente Donald Trump di passare a tassi di interesse negativi.
Tuttavia, l'efficacia di questa politica monetaria è altamente controversa tra le banche centrali globali. Secondo Reuters, il desiderio di evitare tassi di interesse negativi è stata una decisione unanime tra i membri della banca centrale.
Invece di tassi di interesse negativi, Powell ha espresso la preferenza della banca centrale per alternative quali orientamento a termine e acquisti di attività su larga scala, noti anche come allentamento quantitativo. Greg McBride, capo analista finanziario di Bankrate.com, ha ascoltato la decisione della Fed, ma ha commentato che "a un certo livello, i tassi di interesse negativi sono inevitabili negli Stati Uniti. È solo questione di quando". McBride ha anche avvertito che, sebbene i tassi di interesse negativi possano sembrare interessanti, non sono realmente efficaci nel risolvere i problemi economici. Ha sottolineato che i tassi di interesse negativi non significano che le banche ti pagheranno per stipulare un prestito. Invece, è più probabile che il prestito diventerà più difficile man mano che gli standard per i prestatori diventano più rigorosi.
Powell ha anche avvertito che l'interruzione economica causata da corona lascerà il segno per anni, un sentimento che ha aumentato la preoccupazione del commerciante.
Movimenti del mercato
I benchmark di Wall Street hanno continuato a scendere mercoledì dopo che ogni indice è sceso di oltre l'1% martedì. Il Dow Jones Industrial Average ha registrato le perdite più elevate, chiudendo in calo del 2,17 per cento. Il NASDAQ è sceso dell'1,55 percento e l'S&P 500 ha chiuso in calo dell'1,75 percento. I futures su azioni indicano che i selloff continueranno giovedì.
I benchmark asiatici sono stati sostanzialmente più bassi giovedì pomeriggio. A partire dalle 14:04 HK / SIN, il giapponese Nikkei 225 è sceso dell'1,39 percento e l'ASX 200 dell'Australia è sceso dell'1,38 percento. L'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell'1,31%. Entrambi gli indici di riferimento cinesi erano anch'essi scambiati in rosso.
Sui mercati valutari, il dollaro ha continuato a guadagnare, rafforzandosi contro la maggior parte dei suoi principali partner commerciali. Il biglietto verde è sceso dello 0,224 per cento contro lo yen a 106,78, ma ha guadagnato contro i dollari canadese e australiano, nonché l'euro e la sterlina. La sterlina è scesa dello 0,294 per cento contro il biglietto verde a 1,219 $ e l'euro è sceso da 0,129 a 1,08 $.