Secondo un annuncio del Primo Ministro Shinzo Abe pronunciato durante una conferenza stampa, il Giappone dovrebbe revocare lo stato di emergenza in 39 prefetture. Secondo gli analisti, la mossa significa che la ripresa economica sarà probabilmente più veloce di quanto precedentemente stimato.
“Bisogna vedere se il governo solleverà l’emergenza nelle grandi aree come Tokyo e Osaka prima della fine di maggio, come inizialmente previsto”, ha detto un analista dell’Istituto di ricerca Itochu, “Se lo fa, la ripresa economica sarà probabilmente più veloce di quanto precedentemente stimato”, ha aggiunto.
Attualmente ci sono 16.049 casi confermati di Covid-19 in Giappone, nonché un bilancio di 678 vittime. Il paese ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza un mese fa, sollecitando i suoi cittadini a evitare i contatti.
Il governatore della banca centrale giapponese Haruhiko Kuroda ha dichiarato di non ritenere che la Banca del Giappone dovrà ridurre ulteriormente i tassi di cassa.
“Vi è ancora margine per ridurre ulteriormente il tasso ufficiale. In questo momento, non pensiamo sia necessario”, ha detto durante una conferenza.
Kuroda ha sottolineato che la banca centrale non esiterà ad allentare ulteriormente la sua politica monetaria, se necessario, aggiungendo che ci sono molti strumenti disponibili da implementare nel caso in cui vi fosse necessità. Ha anche aggiunto che l’obiettivo di inflazione probabilmente non verrà raggiunto tanto presto, sebbene non veda il Giappone entrare in un periodo deflazionistico, poiché potrebbe essere necessario che l’istituzione continui ad allentare la politica monetaria nei prossimi anni.
Alle 9:10 GMT il dollaro statunitense è sceso dello 0,19 per cento contro lo Yen giapponese, al livello dei 106,82.
La Banca centrale neozelandese mantiene i tassi di interesse invariati
La Banca centrale della Nuova Zelanda ha deciso di lasciare in sospeso i tassi di cassa allo 0,25 per cento, espandendo il suo programma di acquisto di obbligazioni a 60 miliardi di NZD, dai 33 miliardi di NZD.
“Il Comitato di politica monetaria è pronto a utilizzare ulteriori strumenti di politica monetaria se e quando necessario, tra cui la riduzione dell’OCR, l’aggiunta di altri tipi di attività al programma LSAP e la concessione di prestiti a tempo determinato alle banche”, ha annunciato la banca.
Secondo il verbale, i membri del comitato hanno anche discusso l’idea di abbassare i tassi di cassa sotto allo zero, nonostante gli istituti finanziari non siano pronti per tale scenario.
“Anche con la necessità di un ulteriore allentamento della politica monetaria, riteniamo che i tassi di interesse negativi si presenteranno con un peso considerevole e non prevediamo che la banca centrale neozelandese porti l’OCR in territorio negativo, almeno non tanto presto”, ha commentato un economista presso il gruppo UB.
La Nuova Zelanda è uno dei paesi meno colpiti dall’avanzata della pandemia a livello mondiale. Attualmente ci sono 1.497 casi confermati in Nuova Zelanda, mentre il bilancio delle vittime è di 21. Il governo ha deciso di sollevare gradualmente le restrizioni e riaprire la sua economia, e stava anche considerando di stabilire una “bolla” sui viaggi con l’Australia.
Alle 9:10 GMT il dollaro statunitense è salito dello 0,10 per cento contro ill dollaro neozelandese, raggiungendo il livello di 1,6700.