Il dollaro statunitense sta lottando per mantenere i recenti guadagni contro i suoi principali rivali negli scambi mattutini in Asia. Le valute di rifugio sicuro, che includono il biglietto verde, sono tornate nei favori dei trader dopo le rinnovate preoccupazioni sulle tensioni diplomatiche tra Cina e Stati Uniti. Numerose questioni hanno acuito le preoccupazioni degli investitori, tra cui la risposta della Cina alla pandemia di Covid-19, nonché il trattamento del paese nei confronti di Hong Kong, ex colonia britannica. Nel 2019 ad Hong Kong, lo scontento di una fazione democratica ha portato Pechino a prepararsi per mettere in atto la legislazione sulla sicurezza nazionale; l’amministrazione Trump ha già affermato che si dovrebbe avvisare il governo cinese che tale legislazione potrebbe comportare una reazione molto forte, e secondo alcuni analisti porterà probabilmente alla perdita del suo status di nazione favorita. In quanto potenza globale, la perdita dello status di nazione favorita per gli scambi potrebbe avere un impatto negativo sull’economia cinese e sulla sua posizione di centro finanziario globale.
Alle 10:02 di Tokyo, l’USD/EUR veniva scambiato agli 1,0948$, con un leggero guadagno dello 0,0068%; la coppia è uscita dal minimo della sessione degli 1,09453$. Il GBP/USD è salito agli 1,2230$, in crescita dello 0,0147%; la coppia è passata da un minimo degli 1,22154$ a un massimo degli 1,22346$. L’USD/JPY è salito ai 107,6600 Yen, in rialzo dello 0,01%, uscendo dal picco di sessione dei 107,769 Yen.
L'IPC del Giappone manca le stime
In precedenza, le valute degli antipodi hanno sopportato il peso della pressione della retorica sino-americana, riprendendosi da allora. L’AUD/USD è scambiato in rialzo allo 0,6553$, in rialzo dello 0,0213%, circa a metà dell’intervallo di trading della coppia allo 0,65592$ e allo 0,65729$. Il NZD/USD è sceso allo 0,6116$, una perdita dello 0,0311%, fuori rispetto al minimo della sessione dello 0,61141$. Restando in Asia, l’Ufficio statistico giapponese ha precedentemente pubblicato i dati sull’inflazione personale per aprile. Il rapporto mostra che l’IPC core è sceso a -0,2%, mancando le aspettative degli analisti di un calo a -0,1% rispetto alla lettura precedente dello 0,4%; il CPI core in questo caso elimina la componente degli alimenti freschi a causa della loro volatilità.