Le previsioni economiche della Commissione europea indicano una recessione per l’intera zona euro, che sarà ancor più profonda per l’Italia. Nel 2021 è comunque previsto un rimbalzo, che varierà da paese a paese.
Secondo le previsioni semestrali della Commissione europea, l’Italia si trova “in una profonda recessione” con un calo atteso per il PIL del 9,5% nel 2020. Solo la Grecia dovrebbe affrontare una situazione ancora più difficile, con un calo atteso del 9,7%, mentre la media nella zona euro segnerà una recessione del 7,7%. La Francia, da parte sua, registrerà un calo dell’8,2%, la Germania dovrebbe emergere con un calo del 6,5%.
Alcuni paesi usciranno dalla crisi più rapidamente di altri, avverte il commissario economico dell’UE Paolo Gentiloni.
L’Italia può prevedere un rimbalzo del 6,5% nel 2021, due decimali in più rispetto alla media dell’area dell’euro del 6,3%, ma meno rispetto a Francia e Germania, che dovrebbero rimbalzare rispettivamente del 7,4% e del 7%.
Ancora più preoccupante, la dimensione del debito, che dovrebbe passare dal 134,8% nel 2019 al 159% nel 2020, ma con un leggero miglioramento nel 2021 al 153,5%. In media, il debito della zona euro sarà del 102,7%, rispetto all’86% nel 2019. Rispetto ai tre di oggi, sette paesi della zona euro avranno un debito superiore al 100% del PIL.
Secondo gli analisti di Bruxelles, la crescita inizierà dal secondo trimestre, a seguito del rallentamento del contenimento. Naturalmente, la previsione si basa sul controllo della pandemia. La situazione resta comunque incerta: “la ripresa economica di ciascun Stato membro dipenderà non solo dallo sviluppo della pandemia nel paese, ma anche dalla struttura della sua economia e dalla sua capacità di rispondere con politiche di stabilizzazione”, scrive la Commissione europea.
Secondo i calcoli di Bruxelles, solo Germania, Austria, Slovenia e Polonia riusciranno a riportare la loro attività economica ai livelli del 2019 prima della crisi.