Le attività a rischio sono aumentate e lunedì l’euro è stato scambiato vicino ai massimi su due mesi dopo i segnali di ripresa economica in Cina, dando così agli investitori nuove speranze che vi sia possibilmente una ripresa economica anche in altre parti del mondo.
L’euro è stato scambiato in rialzo dello 0,25 per cento contro il dollaro alle 16:23 HK/SIN, negoziando agli 1,113$. Anche il dollaro australiano è salito a un massimo di quattro mesi durante la sessione asiatica di lunedì, aumentando di oltre l’1% prima di scendere al ribasso;n tardo pomeriggio in Asia l’aussie è salito dello 0,87 per cento ai 0,672$. L’indice del dollaro è sceso dello 0,32 per cento in quanto gli investitori hanno privilegiato le attività più rischiose. Il biglietto verde è sceso contro lo yen dello 0,325 per cento, ai 107,42.
L’aumento dell’ottimismo degli investitori è derivato dall’indice dei responsabili degli acquisti Caixin / Markit, che ha mostrato una crescita inattesa dell’attività industriale cinese a maggio. Il PMI ha toccato il 50,7 a maggio, la lettura più alta in Cina da gennaio, poiché alle fabbriche è stato permesso di tornare al lavoro ed eliminare gli ordini arretrati. Gli analisti prevedono che fin quando proseguirà la riapertura dell’economia i mercati continueranno a riprendersi, come dimostra la crescita economica in Cina. Tuttavia, i funzionari sanitari restano cauti riguardo alla riapertura e avvertono che una seconda ondata di infezioni potrebbe non solo causare molte più vittime, ma potrebbe anche essere ancora più devastante per l’economia globale.
Movimenti del mercato azionario
Gli indici azionari asiatici sono stati scambiati ampiamente al rialzo al termine della sessione di negoziazione, con l’indice Hang Seng di Hong Kong che ha registrato i guadagni più ripidi. L’indice è salito del 3,36 per cento, mentre l’indice cinese di Shenzhen è rimasto poco indietro con un guadagno del 3,16 per cento. L’indice cinese di Shanghai è cresciuto del 2,21 per cento. Il Kospi della Corea del Sud ha guadagnato l’1,75% e l’ASX 200 dell’Australia ha guadagnato l’1,1%. Il giapponese Nikkei 225 è cresciuto dello 0,84 per cento.
Secondo gli analisti di Reuters, l’ottimismo potrebbe essere prematuro, poiché anche se l’attività di fabbrica tornerà gradualmente alla normalità, la domanda globale potrebbe rallentare la crescita economica. Contrariamente agli incoraggianti numeri della Cina, il mese scorso l’attività di fabbrica giapponese si è ridotta al ritmo più intenso dal 2009 e il settore manifatturiero della Corea del Sud ha registrato il declino più ripido in un decennio. Anche il PMI di Taiwan si è contratto a maggio, mentre il PMI di Malesia e Vietnam è leggermente aumentato, pur rimanendo al di sotto del livello dei 50 punti, mantenendo entrambe le economie in una zona di contrazione. Gli analisti sono preoccupati che la situazione possa sfuggire di mano e non vedono ancora un motivo per gioire pienamente.