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La BCE fa una pausa, la dichiarazione sulla politica si concentra sull'inflazione
Il tasso di deposito della Banca Centrale Europea rimane al livello record del 4,0%, con il tasso di interesse di rifinanziamento principale fissato al 4,5%. Questo rappresenta una sorta di pietra miliare, poiché la BCE ha alzato i tassi di interesse dieci volte consecutive da quando ha iniziato l’attuale ciclo di inasprimento dei tassi nel luglio 2022, aumentando da allora i tassi di interesse di 450 punti base.
La dichiarazione della BCE è stata significativa in quanto si è concentrata quasi esclusivamente sull’inflazione. Il Consiglio direttivo ha osservato che “si prevede che l’inflazione resterà troppo elevata per troppo tempo”, ma ha aggiunto che l’inflazione è diminuita drasticamente a settembre.
La dichiarazione ha rilevato che i tassi di interesse passati filtravano attraverso l’economia, frenando la domanda e quindi spingendo verso il basso l’inflazione.
La decisione odierna della BCE di mantenere i tassi era ampiamente attesa, a differenza di molti incontri precedenti in cui l’esito era nell’aria fino alla decisione, a causa della divisione tra falchi e colombe all’interno del Consiglio direttivo.
Due i fattori chiave a favorire una pausa nella riunione di oggi. In primo luogo, l’inflazione nell’eurozona è diminuita drasticamente dalla riunione di settembre, dal 5,2% di agosto al 4,3% di settembre. I rendimenti delle obbligazioni nell’Eurozona e negli Stati Uniti sono aumentati notevolmente nell’ultima settimana. Ad esempio, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni, uno strumento chiave nel sistema finanziario globale, è salito sopra il 5% questa settimana per la prima volta dal 2007. I rendimenti obbligazionari più elevati hanno reso i prestiti più costosi, il che dovrebbe frenare l’attività economica e abbassare l’inflazione, anche senza un intervento della BCE per continuare ad alzare i tassi.
In secondo luogo, la crescita economica nell’Eurozona è stata debole e un ulteriore aumento dei tassi di interesse potrebbe portare l’economia in recessione. La Germania, la più grande economia dell’Eurozona, è ufficialmente in recessione dopo due trimestri consecutivi di crescita negativa e si prevede che registrerà una crescita negativa per il 2023.
In una conferenza stampa successiva all’incontro, la presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato che la decisione odierna di mantenere i tassi invariati non significa necessariamente che i tassi abbiano raggiunto il picco, e che ulteriori rialzi dei tassi rimangono una possibilità. Ha riconosciuto che l’economia della zona euro rimane debole e che le future decisioni sui tassi dipenderanno dai dati.
Euro e mercati azionari in calo dopo la pausa della BCE
A seguito della decisione della BCE, l'euro ha perso circa lo 0,35% rispetto al dollaro statunitense e alla sterlina britannica. La reazione del mercato azionario è stata negativa, con il DAX tedesco in ribasso dello 0,51% e l'indice francese CAC 40 in ribasso dello 0,38%.