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L'indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense è salito del 3,2% su base annua a ottobre, in calo rispetto al 3,7% di settembre e al di sotto della stima del mercato del 3,3%.
L’IPC core, che esclude alimentari ed energia, ha mostrato un calo più modesto, scendendo al 4,0% su base annua in ottobre. Questo è sceso dal 4,1% di settembre e al di sotto della stima del 4,1%.
Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo si è attestato allo 0,0%, in calo rispetto allo 0,4% di settembre e al di sotto della stima del mercato dello 0,1%. Questa è la prima volta che l’indice dei prezzi al consumo è stabile in quindici mesi. L'IPC core è sceso allo 0,2%, in calo rispetto allo 0,3% stimato dal mercato. Il calo dei prezzi della benzina ha contribuito a ridurre l’IPC, mentre un aumento più lento dei prezzi delle case e degli affitti ha spinto al ribasso l’IPC core.
Il ciclo di inasprimento dei tassi della Federal Reserve è finalmente terminato? I mercati certamente la pensano così e hanno scontato una pausa alla riunione della Fed di dicembre e un taglio dei tassi a metà del 2024, forse già a maggio. La Fed, tuttavia, sta ancora cercando di respingere le aspettative di un taglio dei tassi, soprattutto con un’inflazione ben al di sopra del target del 2%.
La scorsa settimana il presidente della Fed Powell ha dichiarato che “se dovesse risultare opportuno inasprire ulteriormente la politica monetaria, non esiteremo a farlo”, ma il rapporto sull’inflazione di ottobre più debole del previsto dà alla Fed meno motivi per aumentare i tassi e i mercati non sono propensi a prestare attenzione alla retorica aggressiva di Powell. I rendimenti dei titoli del Tesoro USA rimangono elevati, il che contribuisce anche a spingere l’inflazione al ribasso senza che la Fed debba alzare i tassi.
Il dollaro USA affonda, rally dei mercati azionari dopo il rapporto sull’inflazione
Il rapporto sull’inflazione ha innescato una forte reazione sui mercati valutari e azionari, poiché sono aumentate le aspettative sulla fine del ciclo di inasprimento dei tassi della Fed.
Martedì il dollaro USA è crollato bruscamente contro tutte le principali valute. Il grande vincitore è stata la coppia valutaria AUD/USD che è salita del 2,04%. La coppia valutaria GBP/USD è salita dell'1,79%, mentre la coppia valutaria EUR/USD è salita dell'1,68%. Il dollaro USA si è stabilizzato e mercoledì è leggermente in rialzo rispetto alle principali valute.
Martedì le borse americane sono salite. L'indice S&P 500 è salito di 84,15 punti (1,91%) per chiudere a 4.495,70, il miglior risultato giornaliero da aprile.
L'indice Nasdaq 100 è salito di 329,69 punti (+2,13%) chiudendo a 15.812,47.